Come diventare Interprete e Quanto Si Guadagna

Chi parla una seconda lingua è un po’ come se avesse una seconda anima. Sì, perché conoscere a fondo una lingua non significa solo avere una risorsa in più spendibile sul mercato del lavoro o che torna utile quando si è in viaggio, ma vuol dire anche possedere un bagaglio culturale ed esperienziale profondo che ci permette di conoscere il modo di sentire di chi appartiene ad una cultura che non è la nostra.

E’ su questo concetto base che si fonda la professione magica dell’interprete: la sua missione è quella di rendere in un’altra lingua quello che è il modo di sentire dietro una frase o un’affermazione nella lingua originaria in cui il pensiero ha trovato formulazione.

Oggi che il mondo intero è connesso, ogni giorno persone che parlano lingue diverse entrano in contatto e hanno necessità di scambiarsi informazioni.  Anche grazie alle nuove Leggi della Comunità Europea si è verificata la libera circolazione non solo delle merci ma anche delle persone. Ciò comporta l’interazione maggiore con Aziende europee e internazionali in maniera facile e quasi costante. Questo accade a diversi livelli: negli alberghi, nelle istituzioni europee, nei negozi di lusso, ai congressi, alle conferenze stampa, alle presentazioni di film e libri.

Se ami viaggiare e senti le lingue nel tuo DNA non puoi non prendere in considerazione l’idea di lavorare per aiutare le persone straniere a comunicare con noi o con altri popoli con diverse lingue e culture.

La lingua ufficiale per gli scambi internazionali è l’inglese, ma spesso si parla di argomenti troppo delicati per effettuare la traduzione immediata in una terza lingua conosciuta ad entrambi i parlanti. E’ qui che entra in gioco l’interprete! La professione vi incuriosisce? Ecco il perché della nostra piccola guida su come si diventa interprete e quanto si guadagna.

Come diventare Interprete

Al nome di interprete corrispondono realtà lavorative piuttosto diverse, esistono:

  • gli interpreti freelance, ovvero il libero professionista che opera per conto proprio e per diverse società;
  • gli interpreti per le aziende private, che spesso parlano più di una lingua e curano quelli che sono i rapporti dell’azienda con realtà estere;
  • gli interpreti per l’Unione Europea, che lavorano all’interno delle diverse istituzioni europee dopo aver vinto un concorso;
  • gli interpreti di conferenza, specializzati nella traduzione simultanea durante congressi e conferenze.

Un lavoro molto simile all’interprete è quello del traduttore letterario. Badate bene però c’è una linea sottile che  li divide. Il traduttore traduce essenzialmente i testi di libri, serie tv, testi di giornali e li ripropone in un nuovo contesto linguistico. Se vuoi un consiglio in questo settore non limitarti a inviare il cv a tutti gli editori, ma prova a trovare un testo non ancora tradotto, verificandone i diritti , e a inoltrare la tua traduzione!

Come lavora l’interprete?
Il lavoro dell’interprete non consta semplicemente nel tradurre in maniera meccanica quello che l’interlocutore dice, ma implica un complesso lavoro di comprensione del significato profondo di quello che l’interlocutore intende, a cui segue una restituzione al pubblico o all’altro interlocutore del senso del concetto espresso nell’altra lingua.

L’interprete a differenza del traduttore non si occupa di testi scritti , ma di quelli orali; dato che sono molto simili tra loro spesso ci si può adoperare sia per una professione che per l’altra.

Solitamente si lavora con la propria lingua madre e una seconda ben conosciuta, ma non è detto che non si possa prendere in considerazione l’idea di studiarne una terza, una quarta o addirittura una quinta! L’importante è avere padronanza delle lingue che si vogliono conoscere così da non fare errori sul “campo lavorativo”.

Quali sono gli “ingredienti” necessari per diventare Interprete?
Per questa professione è necessario avere sicuramente una forte passione per le lingue e per la cultura degli altri paesi: è il primo step, ma di per sé non è sufficiente. A una buona predisposizione deve essere affiancato uno studio serio e costante per poter al meglio apprendere le tecniche necessarie per svolgere il mestiere. E, in ultimo ma non per questo è un elemento da non tenere in considerazione, è fondamentale un’eccelsa conoscenza della propria lingua madre prima di approcciarsi seriamente allo studio di un’altra lingua straniera.

Per diventare interprete non esiste una strada univoca: esistono diverse scuole professionalizzanti, sia in Italia che all’estero; importante nella scelta della scuola è il riconoscimento che ha il diploma sia a livello nazionale che internazionale.  È importante una buona base riconosciuta anche all’estero, con la quale ci si potrà interfacciare alle situazioni delicate, come la traduzioni di trattati o di Leggi. Sulle vostre spalle graveranno delle grandi responsabilità e anche delle grandi soddisfazioni.

In alternativa alle scuole, esistono numerose università, sia pubbliche che private, che offrono una valida formazione nell’ambito delle lingue straniere, anche se non è sufficiente per poter esercitare la professione:  per questo motivo alla laurea si consiglia di far seguire un master specifico in interpretariato.

Esistono dei Corsi di Laurea specifici come quelli di traduzione e interpretazione, hanno una durata triennale , seguiti poi dai corsi di Laurea specialistica. Inglese, francese, tedesco e spagnolo saranno introdotte e insegnate in maniera scrupolosa. Sono queste 4 le lingue ufficiali della Comunità Europea.

Con il “Progetto Socrates” la Comunità Europea favorisce lo scambio di culture, permettendo agli studenti di poter effettuare l’ erasmus  in una nazione del vecchio  dell’Unione.

Quanto si guadagna?
Per un interprete ad alto livello lo stipendio si aggira attorno ai 300-400 euro al giorno: questa cifra non comprende soltanto i giorni di lavoro effettivi. Per esempio, nel caso di congressi o conferenze, il traduttore viene pagato anche nei giorni precedenti in cui si “prepara” sull’argomento oggetto della traduzione. Ovviamente prima di arrivare ad un certo livello è necessario fare la cosiddetta “gavetta” e chi è nel settore consiglia subito dopo la laurea o il diploma di viaggiare e fare quante più esperienze possibili sia in Italia che soprattutto all’estero.

Mediamente in Italia lo stipendio annuale di n interprete è di 14.000 euro ma può arrivare fino a 20.000.

Consigli per trovare lavoro
È importantissimo avere un cv ben fatto, sintetico e breve che sia in grado di mettere in risalto le proprie esperienze e qualità. Ti consigliamo di visitare la nostra sezione dedicata per avere dei consigli utili. Lo step successivo sarà quello di iscriversi ad Associazioni per Interpreti o a siti specializzati, così da poter avere maggiori contatti con i colleghi e poter magari trovare dei buoni clienti. Una volta trovati potrete incontrare delle difficoltà ma non gettate la spugna…riuscirete ad avere successo con costanza e caparbietà.

Infine tenete bene in mente la necessità di migliorarvi sempre, partecipando a seminari e convegni , ed utilizzando quanto più possibile percorsi di formazione specifici.

Le testimonianze di chi lavora in questo settore riportano tutte ad una sensazione: l’ansia.  Ebbene sì , specialmente se si vuole lavorare per conto proprio e si viene chiamati per un lavoro da un giorno all’altro è necessario tradurre bene e in maniera precisa, soprattutto se si tratta di importanti conferenze. Bisogna quindi utilizzare questo stress positivo per poter svolgere al meglio il proprio lavoro. Tutto verrà ripagato con stipendi redditizi e soddisfazioni personali!

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Autore
Lorenzo Orlando
Lorenzo Orlando
PM, Content Editor, eterno studente. Leggo, guardo film, ascolto musica e faccio sport. Certe notti faccio pure finta di lavorare.