Come diventare Guida Turistica e Quanto si Guadagna

Le strade delle città italiane pullulano di turisti attratti dalle bellezze mozzafiato della nostra terra 365 giorni all’anno.

Perché i turisti amano l’Italia: è un dato di fatto.

Gli antichi splendori di Roma, il patrimonio artistico e culturale di Firenze, la magia di Napoli, la buona cucina, il clima, il mare, le montagne.

Insomma ci sono tanti buoni motivi per farsi una vacanza in Italia.

E di turisti ce ne sono tanti tipi: ci sono i giapponesi, precisissimi e meticolosi in ogni loro espressione, che mesi prima di partire alla volta di Roma sanno quanti passi li separano da piazza di Spagna a piazza Navona, ci sono gli spagnoli che invece ci somigliano di più e ci si mette sempre un po’ a capire che non sono italiani, ma iberici in trasferta.

Lavoro Guida Turistica

Vedere tanti turisti nella propria città ci fa riempire d’orgoglio: gente che si fa ore ed ore di aereo per vedere qualcosa che magari per noi è dietro casa e, a forza di passarci davanti quelle tre-quattro volte al giorno, ormai non ci facciamo quasi più caso.

Eppure forse dovremmo prestare più attenzione a tutto il bello che ci circonda, riscoprirlo, approfondirlo e poter così regalare agli altri la nostra conoscenza.

In due parole, è questo lo spirito da cui nasce il mestiere della Guida Turistica.

Uno dei requisiti fondamentali per esercitare questa professione, infatti,  è possedere una cultura di base e una buona capacità descrittiva. Vi piacerebbe fare da ciceroni per le vie della vostra città?

Ovviamente non basta conoscere come le proprie tasche vie e monumenti, né parlare correntemente quattro lingue: sono elementi importanti, questo è sicuro, la cui unione può aiutarvi a rendere al massimo in questa professione, ma non bastano.

È necessario studiare, seguire corsi e sostenere un esame, che spesso varia parecchio tra regione e regione. Siete pronti a rimboccarvi le maniche? Ecco per voi qualche consiglio su come diventare una Guida Turistica.

Chi è la Guida Turistica?

La guida turistica nazionale è il professionista che accompagna i turisti alla scoperta delle mete del viaggio. Per professione, accompagna singole persone o gruppi a visitare opere d’arte, musei, gallerie, scavi archeologici, illustrandone le attrattive storiche, artistiche, monumentali, paesaggistiche e naturali.
Diversa è la figura dell’ accompagnatore turistico il quale fornisce assistenza ed informazioni di interesse turistico senza invadere però l’ambito di competenza della guida turistica.
In Italia, la professione è disciplinata dal decreto ministeriale dell’11 dicembre 2015, che individua i requisiti necessari ad ottenere l’abilitazione per lo svolgimento della professione di guida turistica in determinati siti, individuati con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, nonché il procedimento di rilascio della stessa abilitazione.

Come diventare Guida Turistica?

Le caratteristiche sopra elencate sono il punto di partenza per diventare una brava guida turistica. Per diventare ufficialmente guida turistica è necessario conseguire un patentino, che si ottiene dopo aver superato brillantemente un esame di abilitazione.

L’esame generalmente consta di una prova scritta, prevalentemente incentrata sul patrimonio storico e artistico, una prova tecnico-pratica e un colloquio orale, volto a testare le competenze linguistiche del candidato. I concorsi per diventare guide turistiche sono banditi dalle singole Regioni o Province, generalmente ogni biennio.

Quindi non c’è una precisa omogeneità tra i diversi concorsi ed è necessario scegliere la regione in cui lavorare, perché ogni esame verte sul patrimonio artistico della singola regione e l’abilitazione è strettamente legata al posto in cui viene conseguita. Sarà bene, quindi, informarsi sul sito istituzionale della propria regione o provincia autonoma, dove spesso si trovano anche informazioni utili sullo svolgimento della professione.

Durante la prova scritta i candidati dovranno rispondere a quesiti a risposta multipla, a domande riferite alle nozioni generali di legislazione e di organizzazione turistica italiana e alla storia dell’arte italiana con particolare riferimento ai siti oggetto di domanda per la specifica abilitazione. La prova orale verterà sulle stesse materie della prova scritta. Mentre nella prova tecnico-pratica i candidati si cimenteranno in una simulazione della visita guidata anche tramite supporti multimediali.

Per prepararsi all’esame per diventare guida turistica, enti pubblici e privati in concomitanza con i concorsi attivano dei corsi propedeutici che spesso si rivelano un utile aiuto in previsione dell’esame.

L’abilitazione per i siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico presenti nell’ambito regionale in cui si è sostenuta la prova consente l’iscrizione nell’Elenco nazionale delle Guide Turistiche del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Requisiti per partecipare all’esame di abilitazione

  • Maggiore età;
  • cittadinanza italiana o di uno stato membro dell’Ue o extracomunitari in regola con le disposizioni di legge vigenti; godimento dei diritti politici e civili; assenza di condanne;
  • essere in possesso della qualifica professionale di guida turistica conseguita negli Stati membri dell’Unione Europea o di abilitazione all’esercizio della professione qualora lo Stato membro dell’Unione Europea di provenienza della guida preveda un’abilitazione per lo svolgimento della professione;
  • diploma di laurea triennale.

Come lavora una guida turistica?

La guida turistica generalmente lavora presso tour operator, enti turistici e agenzie di viaggi (ma è possibile anche lavorare freelance) e si occupa di accompagnare singoli o gruppi in visite guidate, nei musei, monumenti, siti archeologici, ma anche attività folkloristiche o spettacoli. Il compito della guida turistica è quello di “guidare” il gruppo e di illustrare le caratteristiche storiche, artistiche, monumentali e paesaggistiche di tutto ciò che si incontra durante il percorso. La maggior parte delle volte la guida turistica si trova a parlare ad un gruppo di stranieri, quindi è necessario conoscere bene almeno una lingua straniera ed essere in grado di soddisfare anche le curiosità dei turisti che al nostro orecchio possono sembrare più che strane.

Quali sono gli “ingredienti necessari” per diventare guida turistica?

Sicuramente una buona parlantina! La guida turistica infatti si trova a parlare spesso per ore ed è importante essere bravi con le parole, cioè essere capaci di fornire tutte le informazioni necessarie a chi si ha davanti, senza però annoiarlo: un obiettivo non facile, ma che pian piano si raggiunge con la pratica. Accanto alla parlantina, sicuramente troviamo la conoscenza delle lingue: è possibile lavorare come guida turistica anche parlando solo l’italiano, ma ovviamente le opportunità lavorative si riducono drasticamente. Conoscere due o più lingue, in particolare lingue meno comuni come il giapponese o il russo, apre un ventaglio di possibilità ben più ampio che parlando solo italiano e inglese! In ultimo, avere una buona conoscenza nell’ambito della storia dell’arte della regione in cui si intende lavorare è una delle condizioni base per superare l’esame da guida turistica.

Quanto si guadagna?

È difficile stabilire una cifra fissa per quanto riguarda il compenso di una guida turistica, e anche chi svolge questo lavoro da un po’ ha difficoltà a fare una stima precisa. Ci sono guide turistiche che arrivano a guadagnare 300 euro per l’intera giornata di lavoro. Tuttavia i guadagni dipendono molto dal datore di lavoro (se è un museo o un sito archeologico o un’agenzia di viaggi, se è pubblico o privato), dalla tipologia di contratto stipulato e anche dal flusso turistico della città e dei “siti” di cui ci si occupa. Ci sono spesso diversità incolmabili tra un incarico e l’altro, al punto da rendere impossibile il calcolo di uno “stipendio medio” da guida turistica.

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Autore
Lorenzo Orlando
Lorenzo Orlando
PM, Content Editor, eterno studente. Leggo, guardo film, ascolto musica e faccio sport. Certe notti faccio pure finta di lavorare.