104, scattano i permessi perpetui: stai a casa 2 anni e continuano a pagarti | Basta avere questo documento specifico

Martello giudice e simbolo disabile: legge 104

Permessi 104: come ottenere 2 anni retribuiti - circuitolavoro.it

Ben due anni di permessi retribuiti: gli enormi vantaggi di chi ha la Legge 104 per un disabile a carico: quello che c’è da sapere.

Quando si parla di Legge 104, si tocca un nervo scoperto. Non è certo un privilegio, non è un favore. Si tratta di una possibilità concreta di respirare in mezzo a una vita che corre troppo veloce, mentre a casa c’è qualcuno che ha bisogno di noi ogni ora, ogni giorno.

In questo labirinto, sapere di poter contare su un permesso, su un diritto pensato per queste situazioni, cambia tutto. È bene conoscere i propri diritti, perché spesso non si richiedono per paura di ritorsioni sul lavoro o per disinformazione. E invece sono diritti, veri.

Ora, grazie alla Legge 104 si può ottenere qualcosa di molto concreto: fino a due anni di congedo straordinario retribuito, se ci sono i requisiti.

Permessi per 2 anni con Legge 104: chi può davvero usufruirne

Come molti sapranno, il congedo straordinario è riservato ai lavoratori dipendenti – pubblici o privati – che assistono coniuge, partner di unione civile, genitori, figli, fratelli o sorelle con disabilità grave. In certi casi anche parenti di terzo grado. Ma attenzione: serve convivenza o residenza vicina, e soprattutto un’assistenza continua e documentabile. L’INPS può infatti controllare che l’assistenza sia reale.

Chi invece ha la 104 per sé stesso ha diritto a tre giorni di permesso retribuito al mese, ma non può richiedere il congedo straordinario biennale. In casi particolari può valutare forme di aspettativa non retribuita.

Simbolo disabilità e mani aperte che lo mostrano
Legge 104 e congedo straordinario biennale – circuitolavoro.it

Due anni a casa? Ecco cosa dice davvero la legge

La Legge 104/1992 non promette miracoli, certo, ma offre strumenti veri. Tra questi, il congedo straordinario retribuito: un massimo di due anni complessivi nell’arco della vita lavorativa, pensato per assistere un familiare con disabilità grave. Durante il congedo si percepisce un’indennità calcolata sull’ultima retribuzione, ma entro i limiti fissati ogni anno dall’INPS.

Tipo: se l’ultima retribuzione era di 2.200€ al mese, ma il limite INPS per quell’anno è 1.850€, durante il congedo si riceveranno al massimo 1.850€ al mese. Tuttavia, non basta chiederlo: serve presentare domanda all’INPS con il verbale che certifica la disabilità grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della 104. Senza quel documento, il congedo resta solo una promessa sulla carta.

Quindi, sì: oggi è possibile stare a casa due anni, retribuiti, per assistere un familiare in difficoltà. Ma dietro c’è una realtà fatta di fatica, dedizione e amore quotidiano. E chiunque ne abbia bisogno deve sapere che difendere i propri diritti significa difendere la propria dignità e quella delle persone a noi care.