Busta paga, controlla sempre questo valore: se non è compreso in questi numeri ti stanno fregando | Prendi meno e non lo sai

Busta paga - circuitolavoro.it
Sono in pochi che controllano davvero la busta paga: spesso sono proprio quelli che ricevono uno stipendio più basso di quanto spetterebbe: cosa controllare.
Quando si firma un contratto di lavoro, si dà quasi sempre per scontato che tutto sia in regola, e che il datore di lavoro – come previsto dalla legge – rispetti ogni obbligo. Eppure, la realtà non è sempre così lineare. Alcuni datori cercano di risparmiare, e lo fanno con l’aiuto di consulenti esperti, spesso commercialisti. Il risultato? Retribuzioni più basse del dovuto che passano del tutto inosservate.
I lavoratori, nella maggior parte dei casi, non si accorgono di queste anomalie: un po’ per fiducia, un po’ perché non conoscono davvero i propri diritti. E invece sarebbe importante sapere che esistono diversi stratagemmi per ridurre la busta paga: dal livello d’inquadramento troppo basso al salario minimo non rispettato. Spieghiamo tutto in modo semplice, senza perderci nei tecnicismi.
Il livello in busta paga: ecco dove ti fregano davvero
Il primo valore da controllare è il livello d’inquadramento. Da lì dipende tutto: stipendio base, scatti di anzianità, indennità, TFR. Ogni contratto collettivo (CCNL) assegna mansioni e importi minimi a ogni livello.
Il problema nasce quando le mansioni svolte non corrispondono più a quelle scritte nel contratto. Capita spesso: si parte da impiegati semplici e si finisce a gestire ordini, clienti, colleghi. Ma il livello resta lo stesso. E anche lo stipendio.
Molti datori lo sanno, ma evitano l’adeguamento sia all’inizio del contratto che dopo gli scatti di anzianità per non dover aumentare la paga. Alcuni danno un superminimo, che però può essere assorbito dagli aumenti futuri. Un trucco legale, ma che svantaggia chi lavora.
Per chi volesse controllare, il livello è indicato nelle prime righe della busta, accanto alla voce ‘categoria’ o ‘inquadramento’. Basta confrontarlo con il CCNL di riferimento e verificare se corrisponde alle mansioni che si svolgono davvero. Ma non è solo questo ciò che potrebbe abbassare lo stipendio: c’è un altro dato altrettanto importante da controllare.
Lo stipendio minimo da contratto: i numeri non mentono
Altro elemento chiave: la paga minima prevista dal contratto. Ogni CCNL fissa una soglia mensile per livello. Se si prende meno, anche di poco, si è considerati fuori norma. Ma attenzione: vale anche nei contratti part-time, purché la cifra sia proporzionata alle ore indicate. Il problema è che molti non sanno neppure quale contratto si applica al loro lavoro, né quanto prevede.
Per saperlo basta leggere la busta paga, cercare il CCNL applicato, e confrontare la ‘paga base’ con quella tabellare aggiornata. Se mancano anche solo 30 o 50€, è il caso di approfondire. Non è detto che si tratti di cifre esorbitanti: potrebbero essere anche pochi, ma ogni mese per un anno fanno la differenza.