Legge 104, buste paghe gonfiate ufficialmente: GIORGETTI vi riempie il portafoglio | Stai a casa e ti pagano doppio

Busta paga, martello giudice e simbolo disabilità: legge 104

Legge 104 e gli aumenti in busta paga - circuitolavoro.it

I lavoratori che usufruiscono della legge 104 possono ottenere una busta paga più ricca lavorando meno: il meccanismo che in pochi sfruttano.

Sono molti i lavoratori in Italia che beneficiano della 104, sia per sé stessi che per familiari a carico. In questo contesto, nulla è un favore: si tratta di diritti riconosciuti, soprattutto quando si ha a che fare con persone non autosufficienti o che necessitano di assistenza continua e visite specifiche.

Proprio per questo è importante sapere che, chi ha un contratto da dipendente, può usufruire di permessi retribuiti, ed è proprio grazie a questi permessi che la busta paga può risultare più alta del previsto. Eppure, molti ignorano questo dettaglio e finiscono per perdere soldi.

Perché se da un lato chi ha la 104 non deve fare richiesta di contributi aggiuntivi, c’è un errore che moltissimi lavoratori commettono: non verificare in busta paga ciò che spetta realmente.

Permessi 104: come fanno crescere la busta paga se sfruttati correttamente

Molti lavoratori pensano che i permessi siano semplicemente giorni in cui si lavora meno e si viene comunque pagati. Ed è vero. Ma quelli della Legge 104 offrono molto di più. Chi assiste un familiare con disabilità grave ha diritto a 3 giorni di permesso retribuito al mese (o anche a ore), e fin qui niente di strano. Il punto è che, rispetto ai permessi ordinari come ROL e ferie, i permessi 104 fanno maturare automaticamente anche i ratei di tredicesima, quattordicesima e ferie.

In busta paga, questa differenza si traduce in una voce in più: ‘maggiorazione ratei PG’. È un piccolo importo che si accumula ogni mese, e che il lavoratore riceve come compensazione per i giorni di permesso utilizzati.

I permessi normali, invece, pur essendo retribuiti, non danno diritto a queste maggiorazioni extra, perché sono già previsti dal contratto come parte della normale gestione oraria. I permessi 104 no: sono una tutela aggiuntiva per chi si prende cura di qualcuno, e il sistema retributivo lo premia. Basta solo saperlo – e usarli nel modo giusto. Ma facciamo un esempio pratico.

Uomo con bollino disabili e banconote euro in mano: contributo economico legge 104
Legge 104 – circuitolavoro.it

Chi non usa bene i permessi 104 perde soldi ogni mese

Prendiamo Marco e Lucia, due colleghi con lo stesso contratto, lo stesso stipendio e, cosa ancora più importante, entrambi riconosciuti beneficiari della Legge 104. Solo che Marco usa correttamente i 3 giorni di permesso retribuito previsti dalla legge, mentre Lucia – per disinformazione o leggerezza – continua a prendere normali permessi ROL per accompagnare il padre disabile alle visite mediche.

Entrambi lavorano meno, entrambi ricevono lo stipendio pieno. Ma in busta paga succede qualcosa di diverso. Marco si ritrova ogni mese la voce ‘maggiorazione ratei PG’, che rappresenta le quote di tredicesima, quattordicesima e ferie maturate anche nei giorni di assenza. Lucia, invece, non vede nulla: quei giorni risultano come semplici permessi ordinari e non le maturano nulla in più.

Il risultato? Dopo un anno, Marco avrà ricevuto diverse centinaia di euro in più rispetto a Lucia, pur avendo gli stessi diritti. Solo perché ha usato i permessi nel modo corretto. È qui che molti sbagliano: non sanno che stanno perdendo soldi, solo perché non indicano correttamente la causale o non fanno richiesta nel modo giusto. E tutto questo, lo ricordiamo, non lo paga l’azienda: lo copre l’INPS.