UFFICIALE IMU, prendi lo sconto del 50% con questa documentazione: possono richiederlo tutti | Decreto già approvato

Pagamento IMU immobili inagibili- Foto di Jakub Zerdzicki da Pexels-CircuitoLavoro.it
Esiste la possibilità concreta di dimezzare l’importo dell’imposta municipale sulla casa: ecco i casi in cui basta presentare un’autocertificazione per ottenere uno sconto IMU.
I contribuenti italiani sono decisamente preoccupati quando si tratta di IMU e sono sempre alla ricerca di metodi per abbassare l’importo di questa tassa sugli immobili.
Non tutti sanno che esiste la possibilità di ottenere una riduzione del 50% sull’IMU per gli edifici dichiarati inagibili o inabitabili.
La normativa, già confermata anche per il 2025, si basa sull’articolo 1, comma 747, lettera b, della Legge 160/2019, e consente una base imponibile ridotta della metà per gli immobili che non possono essere utilizzati.
Lo sconto si può ottenere in due modi: attraverso una perizia tecnica del Comune a carico del proprietario oppure una dichiarazione sostitutiva redatta da un tecnico abilitato.
Autocertificazione IMU: come dimezzare l’importo della tassa sugli immobili inagibili
Due sentenze della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 1263/2021 e la n. 19665/2023, hanno ribadito un principio chiave: nei rapporti tra contribuente e amministrazione deve valere la regola della buona fede e della collaborazione. Nel caso in cui l’ente locale sia già a conoscenza dell’inagibilità dell’immobile, il contribuente non è tenuto a fornire dichiarazioni già note. Quindi basta un’autocertificazione come valido strumento per richiedere la riduzione dell’imposta senza obbligo di presentare documentazione tecnica aggiuntiva.
Non è necessario ripetere la richiesta di sconto ogni anno, ma solo se non si verificano variazioni nello stato dell’immobile. Attenzione, però: nel caso in cui l’edificio venga ristrutturato e torni agibile, è obbligatorio comunicare il cambiamento entro il 30 giugno dell’anno successivo. L’IMU sarà calcolata solo per i mesi in cui l’immobile risulta effettivamente utilizzabile.
Immobili collabenti: come si richiede l’esenzione totale dal pagamento dell’IMU
Un discorso a parte va fatto per gli immobili collabenti. Si tratta di quei fabbricati iscritti nella categoria catastale F2, privi di rendita e in condizioni di degrado irreversibili. In questo caso non si parla più di riduzione ma di esenzione totale, come stabilito dalle disposizioni del catasto e dall’interpretazione univoca fornita dalla Corte di Cassazione e dal Ministero delle Finanze.
Anche nel caso in cui il rudere si trovi su un terreno edificabile, l’IMU non è dovuta finché non si procede alla demolizione dell’edificio. Solo in quel caso il valore imponibile dell’area potrà essere assoggettato a imposta. Il calcolo della tasse segue le regole previste per le aree fabbricabili. tutte queste circostanze prevedono un bel risparmio per i proprietari, purché vi sia coerenza tra situazione reale, documentazione e dichiarazioni presentate.