UFFICIALE, Addio al pianeta terra: l’umanità è spacciata | C’è già la data dell’Armageddon

La fine del pianeta terra: non solo teorie, ma numeri - circuitolavoro.it
L’addio al pianeta Terra non è più solo fantascienza. E la data dell’Armageddon – per quanto possa suonare surreale – è stata davvero calcolata.
Prepararsi ora non è un’esagerazione, ma un’opzione concreta. Il mondo che conosciamo, dopotutto, ha già cominciato a sgretolarsi. Tra eventi climatici estremi, risorse che si esauriscono e squilibri ambientali sempre più fuori controllo, la Terra sta diventando ogni anno meno abitabile, e lo sta facendo sotto i nostri occhi.
Nel frattempo, le ricerche vanno avanti, le agenzie spaziali puntano a Marte, e si fanno stime precise: entro una data specifica, gran parte del nostro ecosistema potrebbe collassare. Non si tratta di previsioni da film catastrofico, ma di scenari concreti modellati da dati reali. La cosa più inquietante? È già tutto scritto. O quasi.
Chi ha calcolato la fine del mondo
A lanciare l’allarme è un gruppo di scienziati del MIT, ripreso anche dal Club di Roma. Lo studio, aggiornamento di quello del 1972 che prevedeva l’esaurimento delle risorse globali, è stato ricalcolato sui dati attuali. Il risultato? La società umana, così com’è strutturata oggi, potrebbe collassare entro il 2040.
Non per cause esterne, ma per responsabilità nostre: sovrappopolazione, inquinamento, consumo sfrenato. Secondo lo studio, ci attendono guerre per l’acqua, carestie e crisi sociali sempre più estese. E non è tutto. Se il collasso economico e sociale è atteso entro pochi decenni, quello ambientale potrebbe arrivare entro il 2100, con il clima fuori controllo e un ecosistema ormai compromesso.
Ma non sarà un’esplosione improvvisa. Sarà un declino lento e subdolo: crollo dell’agricoltura, crisi energetica, città svuotate, rifugi rurali. Il tutto mentre il caldo aumenta, i mari salgono e la biodiversità si sgretola.
C’è una via d’uscita? Forse sì. Ma tra il dire e il fare, come sempre, ci sono di mezzo i soldi – e non solo.
Perché il conto alla rovescia è già partito
No, non stiamo parlando di un futuro remoto. Alcuni effetti sono già qui. L’India ha toccato i 48°C a maggio, la California è in fiamme tre stagioni su quattro, e l’acqua potabile sta diventando una merce rara in diverse regioni del mondo.
Eppure, nonostante l’allarme, i governi globali arrancano. I tentativi di contenimento ci sono, ma sembrano troppo deboli rispetto alla velocità con cui il cambiamento avanza. Non possiamo di certo fermare tutto, non prima di trovare una soluzione sostenibile, anche dal punto di vista economico. Ma di fatto, il conto alla rovescia è già partito, e chi potrà permetterselo inizierà a guardare altrove – nello spazio, o nelle poche aree ancora vivibili della Terra.
Dunque siamo davvero spacciati? Non ancora. Ma il tempo per invertire la rotta non è eterno, e c’è ancora troppa indifferenza sull’argomento. Secondo gli studiosi, se non cambiamo drasticamente entro i prossimi dieci anni, l’Armageddon non sarà più solo un titolo d’effetto. Sarà cronaca.