Ferie, “Siete obbligati a prenderle: o in questa data o nel 2030” | Passata la legge, iniziate a contattare il vostro capo

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Attenzione alle ferie, vanno usate in un range di tempo (pexels) - www.circuitolavoro.it

Andare in ferie è un obbligo: da dipendenti, infatti, la legge prevede un range di tempo specifico, è importante conoscere i limiti 

Quando si parla di ferie è importante conoscere i range di periodi di tempo in cui possono essere utilizzate perché per legge esistono scadenze precise.

Molte volte capita di non avere il tempo materiale per usufruire delle ferie previste nel contratto. Questo accade soprattutto per ruoli più manageriali, o magari quando si ha una posizione lavorativa poco sostituibile e al tempo stesso importante per l’indotto in questione: i dipendenti a volte si caricano di responsabilità anche a costo di rinunciare alle ferie pur di non dare problemi all’azienda.

Una volta che si sono accumulate montagne di ferie, però, è importante rendersi conto del fatto che diventa automaticamente più difficile consumarle, e si rischia di perderle. In Italia, infatti, le ferie non sono solo un diritto, ma anche un dovere, regolato dalla legge.

È anche per questo che chi non le utilizza entro certi termini, rischia di perderle. Il punto è che c’è una scadenza ben precisa, spesso ignorata. È bene fare luce sulla questione per sciogliere tutti i dubbi.

Ferie accumulate: entro quando vanno usate le ferie arretrate?

La regola è semplice: le ferie devono essere consumate entro 18 mesi dalla fine dell’anno in cui si sono maturate. Ad esempio, se si hanno ancora ferie residue del 2023, si avrà tempo fino al 30 giugno 2025 per prenderle.

Dopo quella data, per legge non saranno più garantite, né dal punto di vista retributivo né normativo. Il lavoratore non può rifiutarsi di prenderle e il datore di lavoro ne deve garantire l’utilizzo perché è denaro che gli spetta.

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Lavoro e ferie, come gestirli al meglio (pexels) – www.circuitolavoro.it

Cosa succede se non si rispettano i termini

Se il lavoratore non prende le ferie entro i termini previsti, e non ci sono giustificazioni oggettive come malattie lunghe, congedi obbligatori, e via discorrendo, rischierà per legge di perderle del tutto. Ma attenzione: il rischio maggiore lo corre l’azienda, che potrebbe ricevere ispezioni e multe fino a 4.500 euro per ogni dipendente in posizione irregolare.

Tutto ciò ci spinge a ragionare sul fatto che i giorni di riposo sono un diritto del lavoratore e non un premio, motivo per cui bisognerebbe anche rivalutare il nostro modo di lavorare che in Italia ci porta spesso a fare straordinari, anche a discapito della salute. Prendersi le ferie ogni tanto è un modo per scaricare lo stress ed essere più produttivi.