Ultim’ora lavoro, “Vi diamo 7mila euro in più e altri 1200 per i viaggi”: passata la legge epocale | Iniziate a saltare di gioia

La nuova legge in vigore - (pexels) - www.circuitolavoro.it
7mila euro e non solo, anche un migliaio di euro aggiuntivo per i viaggi, la legge è passata ma comprende una piccola fetta di cittadini
Una nuova legge approvata per gli italiani, ma non per tutti. Sentir parlare di aumenti fino a 7mila euro sembra un vero sogno, soprattutto in un periodo in cui i salari italiani sono statici ma le spese sono triplicate e vivere è diventato una lotta quotidiana.
Una categoria di lavoratori sono avvantaggiati, anche ingiustamente, tanti altri invece lavorano, portano a casa doppio stipendio ma poi a sera hanno il frigo vuoto. Queste differenze nel sociale non fanno altro che portare rabbia e risentimento, generando emozioni contrastanti: da una parte la voglia di ambire a fare meglio, dall’altra la rabbia e la rassegnazione di chi nasce povero e sa che in fondo è costretto a morire tale.
Nel 2025 potremmo permetterci tutti di vivere lontano dalla povertà assoluta ma il nostro sistema non lo permette.
Non solo noi italiani, in generale il capitalismo sfrenato radicalizzato in tutte le società occidentali porta inevitabilmente chi è ricco a diventare sempre più ricco, e al contrario, chi è povero, ai limiti della sopravvivenza. Anche questa legge è uno schiaffo alla povertà, ma purtroppo è già diventata realtà.
8200 euro in più: a quali cittadini italiani andranno
A beneficiare di questi aumenti, purtroppo, non sarà la popolazione generale, bensì una categoria ben precisa di lavoratori. Le cifre sono da capogiro per un lavoratore medio italiano: 7mila euro in più all’anno e 1.200 euro extra per le spese di viaggio. Considerando che c’è chi annualmente deve mangiare solo con queste cifre, risulta assurdo che invece altri cittadini le ricevano come piccolo aumento, un bonus di premiazione.
Si tratta infatti di un aumento di stipendio per i ministri non parlamentari, ovvero quei membri del governo che non sono stati eletti ma nominati direttamente.
La nuova legge sugli aumenti di stipendio
La legge è entrata in vigore già dal 14 dicembre 2024, ma non ha fatto poi così tanto rumore, si è preferito tenere il tutto più lontano possibile dai commenti della stampa (che comunque non si è risparmiata a farli) e riguarda figure centrali dell’esecutivo che finora percepivano uno stipendio ridotto rispetto ai colleghi parlamentari.
Con il nuovo provvedimento, il loro compenso annuale sale con un incremento netto di circa 7.000 euro l’anno. L’aumento è stato giustificato come un “allineamento” ai trattamenti economici già previsti per gli altri ministri, ma la mossa ha ovviamente scatenato non poche polemiche tra tutto il resto della popolazione: la politica sta a guardare famiglie intere che muoiono di fame.
Ma non finisce qui. Oltre allo stipendio maggiorato, i ministri non eletti avranno diritto anche a un rimborso fisso di 1.200 euro l’anno per le spese di viaggio. Una sorta di “bonus mobilità”. Il totale del pacchetto porta a un incremento complessivo di 8.200 euro annui per ciascun beneficiario.