Chiusa l’azienda n.1 in Italia, l’annuncio da brividi: centinaia di lavoratori rimasti senza una lira

Chiusura (pexels.com) - circuitolavoro.it

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Tutti a casa dopo questa chiusura, in tantissimi si ritrovano scoperti: le famiglie non arrivano a fine mese, annuncio devastante.

La situazione lavorativa del nostro Paese non accenna a migliorare.

Nonostante le tante proposte e i solleciti dell’opposizione sullo stabilire un salario minimo, il Governo non sembra voler cedere.

Infatti, la disoccupazione è dietro l’angolo anche a causa dei contratti di lavoro precari.

Non solo: alcune aziende chiudono a causa della crisi che ancora imperversa per il Paese.

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Secondo un’articolo di collettiva.it il 2024 è stato un anno terribile dal punto di vista lavorativo. Questa deduzione è stata fatta proprio basandosi sui dati dell’Istat, che ha registrato nel corso dello scorso anno – ma anche di quello precedente – un importante calo della produzione in ambito industriale. Su questo dato, che contiene anche una importante flessione del settore industriale automotive, i commenti della Cgil hanno spinto a una riflessione sullo stato dell’industria italiana.

La situazione di molte industrie italiane è in bilico da moltissimo tempo, ancora in molte tengono duro. In contemporanea, invece, tanti stabilimenti di produzione hanno dovuto cedere, dopo lunghi periodi di stop, alla chiusura, lasciando così a casa migliaia di lavoratori e lavoratrici incapaci di provvedere alla propria sussistenza e a quella della famiglia. Ecco quali non ce l’hanno fatta: alcune aziende hanno avuto una vita superiore ai 100 anni.

Disoccupazione (pexels.com) - circuitolavoro.it
Disoccupazione (pexels.com) – circuitolavoro.it

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Tra aziende che hanno dovuto, infine, chiudere nel 2024 ve ne è una che è stata in attività per ben 125 anni: si tratta della storica azienda Prandelli di Lumezzane (Brescia), che negli anni era diventata leader nel settore per la produzione di tubi e raccordi in polipropilene. Un’altra chiusura importante è stata quella della Energica Motor Company di Soliera (Modena), famosa per la produzione, tra le altre cose, di moto elettriche.

Nel 2024 abbiamo assistito anche alla chiusura dell’azienda Tirso di Muggia (Trieste), parte del gruppo veneto Fil Man Made: il futuro dell’ormai ex personale dell’azienda tessile è ancora in bilico. Ancora in Toscana ha dovuto optare per la chiusura anche la Fcm di Campi Bisenzio. Ad aver chiuso nel 2025, confermando una tendenza negativa generale, è stata l’agenzia di stampa Redattore Sociale, che lascia a piedi i suoi 7 dipendenti dopo anni di crisi e cassa integrazione. Insomma, la situazione non è delle migliori: non resta che stare a vedere cosa accadrà nei prossimi anni.