“Giudice, ho solo prenotato un viaggio in estate”: 1549 euro di multa e 3 anni di reclusione | Non potete andare da nessuna parte

Reclusione in vista (pexels.com) - circuitolavoro.it

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Reclusione in vista (pexels.com) – circuitolavoro.it

Si avvicinano le vacanze estive, eppure se vai in vacanza è meglio che prepari una buona difesa in tribunale: rischi carcere e multa.

Il caldo torrido si sta già lentamente espandendo anche nei luoghi più a nord della Penisola.

Passare l’estate in città, infatti, diventa sempre più pesante, proprio a causa delle temperature alte.

Sono davvero in pochi, coloro che sono costretti, a rimanere e a tamponare il caldo e la cappa cittadina con condizionatori o ventilatori.

Nonostante tutto questo, c’è una circostanza in cui, è stato chiarito, rischi multa e carcere solamente perché hai prenotato una vacanza.

Dietro le sbarre per qualche giorno in spiaggia, controlla prima di prenotare

La possibilità di ricevere una sanzione detentiva e una pecuniaria per aver prenotato una vacanza si configura nel caso in cui si rientri, da caregiver o da persona con disabilità, nella legge 104. Sappiamo, infatti, che la legge 104 è fondamentale per l’assistenza alle persone con disabilità e per molti altri aspetti che riguardano la disabilità più in generale. Quest’ultima disciplina le varie deroghe e i contributi in termini assistenziali (e non solo) che spettano a chi ha una disabilità e ai suoi caregiver, ovvero coloro che si prendono cura della persona.

Questa ultima figura, spesso, è incarnata da un familiare della persona con disabilità. A quest’ultima spetta, tra le altre cose, la possibilità di richiedere il cosiddetto congedo straordinario. Il congedo straordinario consiste in un periodo di congedo dal lavoro per un massimo di due anni nel corso del quale si riceve una retribuzione da parte dell’INPS che permette al caregiver di mantenersi anche nel corso del periodo che si deve o vuole dedicare alla persona con disabilità. Se si è in congedo e si va in vacanza, comunque, si può essere accusati di truffa aggravata. Ecco in che modo è possibile evitare questa accusa – e le relative conseguenze.

Persona in carrozzina (pexels.com) - circuitolavoro.it
Persona in carrozzina (pexels.com) – circuitolavoro.it

In vacanza coi soldi dei contribuenti? Ecco come non farsi “sgamare”

L’INPS non obbliga la persona che è in congedo di segnalare che ci si sta spostando con la persona disabile che si ha in cura, né obbliga a chiedere una sua autorizzazione. Di fatto, se la vacanza è funzionale al benessere della persona disabile, allora il care giver può portarla ovunque. Si raccomanda, comunque, di conservare i documenti relativi al proprio soggiorno altrove.

Il problema si configura quando si contravvenga a questa indicazione, e si voglia approfittare del periodo d’assenza dal lavoro e dei soldi dell’INPS per farsi la vacanza a prescindere dalla persona che si è tenuti ad assistere.