Pensione, “80mila euro a chi ci va quest’anno”: ve li regalano, non dovete fare nulla se non attendere il bonifico

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Hai un motivo in più per andare in pensione quest’anno, subito in regalo una bella somma di denaro. Ecco cosa devi sapere
Andare in pensione è il sogno di moltissime persone, soprattutto oggi dove questo traguardo sembra essere quasi irragiungibile.
In questi anni infatti, abbiamo assistito a numerose riforme e a diverse modifiche sui requisiti che hanno creato un senso di sfiducia nei cittadini.
Purtroppo, sopratutto le nuove generazioni, in questo sono molto svantaggiate vista l’attuale situazione lavorativa in Italia e il forte precariato.
Tuttavia, per i cittadini che invece hanno raggiunto i requisiti previsti dalla normativa, quest’anno hanno un motivo in più per anticipare il loro pensionamento.
Andare in pensione oggi, cosa prevede il nostro sistema
Attualmente il sistema pensionistico italiano prevede principalmente tre canali di uscita: la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata e alcune forme di flessibilità introdotte temporaneamente o per categorie specifiche. In particolare per la pensione di vecchiaia è necessario aver raggiunto l’età di 67 anni e aver versato regolarmente almeno 20 anni di contributi. Chi però decide di andare in pensione sa già che gli importi medi degli assegni sono ancora al loro minimo storico e in molti casi sono molto bassi rispetto all’attuale costo della vita.
E’ anche vero però, che l’importo della pensione può subire un aumento in base ad alcuni fattori. Pensiamo ad esempio alle ferie non godute. Quest’ultime possono incidere sull’importo della pensione, ma non in modo automatico o diretto. L’indennità per ferie non godute può aumentare l’importo della pensione solo se viene liquidata prima della decorrenza della pensione e viene versata con regolare contribuzione all’INPS. In aggiunta a questi due paramenti ce ne sono altri che vengono tenuti in considerati. Tuttavia, un cittadino italiano in pensione ha di recente presentato un ricorso per una richiesta di ben 80.270 mila euro più interessi.
La richiesta di 80000 euro
Un ex dirigente della Provincia ora in pensione, ha avviato una richiesta da 80.270 mila euro (più interessi) per quasi duemila ore (e per la precisione 1.996,12) di ferie non godute. È il ricorso presentato al Tribunale di Varese da e al termine del rapporto di lavoro ha chiesto il pagamento delle ferie maturate e non smaltite. Ma la Provincia di Varese non ci sta: “La monetizzazione delle ferie viene meno quando non siano state godute per scelta volontaria del dipendente, che in questo caso ha effettivamente avuto la possibilità di esercitare il diritto fondamentale delle ferie“, è la posizione dell’ente pubblico, che ha quindi deciso di costituirsi in giudizio.
Tra l’altro a dare torto al pensionato ci sarebbero anche le passate sentenze della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato, sostenendo al tempo dirigente e quindi con libertà di movimento e di organizzazione delle ferie decisamente più ampia rispetto a un impiegato: in questo caso la disciplina contrattuale delle amministrazioni non prevede infatti la definizione di un preciso inquadramento orario delle prestazioni lavorative dovute.