“Agente ho litigato con il mio collega”: 5mila euro di multa | Introdotta la Tassa sull’irascibilità | La prima nel mondo

ragazza con megafono che parla a un collega

Ingiurie sul posto di lavoro (pexels) - www.circuitolavoro.it

Questione importante nel mondo del lavoro: interessa a tutti ed è fondamentale conoscerla in anticipo per evitare di incappare nella trappola 

Si può pagare una sanzione per un litigio con un proprio collega?

Dipende dalla gravità del litigio e dalle ingiurie fatte reciprocamente, ma assolutamente sì, può succedere, e purtroppo accade anche spesso.

Ma cos’è questa “tassa sull’irascibilità”?

Non una tassa, ma una multa salata che è sempre dietro l’angolo nei rapporti interpersonali, soprattutto nel caso in cui non si fosse a conoscenza delle leggi che regolano i rapporti, non solo nella vita privata, ma anche nel contesto lavorativo.

Le norme sulle ingiurie prevedono infatti multe fino ai 5mila euro, che ricadono automaticamente su chi offende e aggredisce verbalmente i colleghi, i datori di lavoro, oppure nella vita privata, i conoscenti.

La libertà di parola non deve mai trasformarsi in aggressione

Facciamo un passo indietro: in Italia, l’ingiuria non è più un reato penale dal 2016, ma può comunque portare a un risarcimento civile se l’offesa provoca un danno morale o professionale alla vittima in questione. La Corte di Cassazione prevede fino a 5mila euro di multa, ma a decidere le sorti dell’iracondo saranno sempre le singole cause che faranno luce sulla gravità dell’offesa fatta.

Nel mondo del lavoro gli insulti tra colleghi, oppure i litigi verbali in ufficio, sono sempre sanzionabili: prima di aprire bocca, soprattutto nei momenti di alta tensione, bisogna valutare quanto possa far male quell’insulto e al tempo stesso quanto possa ricadere su se stessi e sul proprio portafoglio.

colleghi che litigano in ufficio
Litigi sul posto di lavoro, cosa si rischia (pexels) – www.circuitolavoro.it

Quando le parolacce sul lavoro diventano sanzione

Basti pensare all’aumento dei casi di burnout e stress lavorativo, tanto denunciati dalle nuove generazioni che cercano un equilibrio lavoro – vita privata più sostenibile. Quando si lavora con ritmi serrati, si perde anche la lucidità per la stanchezza. Per questo lavorare in contesti molto stressanti, potrebbe portare a essere più inclini all’insulto. Il punto non è vietare il conflitto aziendale: spesso le discussioni portano anche frutti, ma impedire che quest’ultimo degeneri e provochi danni psicologici o reputazionali che poi andranno trattati in tribunale.

La condanna per ingiuria in Italia ha un doppio effetto negativo per la persona riconosciuta responsabile. Da una parte il sottoscritto dovrà il risarcimento alla vittima, ma non solo. Lo Stato potrebbe richiedere anche il pagamento di una sanzione economica, nel caso in cui il giudice lo confermasse, e la sanzione pecuniaria va da 100 agli 8mila euro, in base alla gravità dell’ingiuria arrecata e in base al danno morale sviluppato, che poi si aggiungerà al risarcimento della parte lesa.