Villa Crespi, Cannavacciuolo sbugiardato: “Cibi già pronti scaldati…” | Eppure ve li fanno pagare quanto un’auto nuova

Recensione negativa Cannavacciuolo (Canale Nove) - www.circuitolavoro.it
Uno scivolone per Villa Crespi, spunta la recensione che affossa la struttura: ecco cosa sarebbe successo nello stellato di Cannavacciuolo
Nel mondo della ristorazione stellata, le aspettative sono spesso altissime: non solo per quanto si spende, perché la spesa economica non è tutto; anche e soprattutto per l’esperienza che si vive. Di solito chi sceglie una ristorazione stellata vorrebbe un’esperienza unica, probabilmente anche con un palato allenato a quell’esplosione di gusti e contrasti, tipica di una cucina così raffinata.
Da Villa Crespi, il celebre ristorante guidato dallo chef Antonino Cannavacciuolo, ci si aspetta un’esperienza gastronomica impeccabile, sia perché si parla di ristorazione stellata, ma anche per via dell’unicità esperienziale su cui fa leva il brand.
Ma quando il prezzo delle portate si può addirittura avvicinare a quello di un’automobile di fascia bassa, anche la minima sbavatura può rappresentare la rottura dell’incanto e rovinare tutto il contesto.
Una recente testimonianza social ha acceso il dibattito su questo punto. Una recensione più che negativa, unica nel suo genere, ma accompagnata anche da altri commenti che gli davano corda presentando esperienze leggermente simili.
Piatti “già pronti e scaldati”: la clientela non ci sta
Secondo la segnalazione pubblicata su PiemonteTopNews, la cliente in questione ha vissuto un’esperienza ben lontana da ciò che si aspetterebbe in un ristorante stellato. I piatti del menù degustazione, ha affermato, non sarebbero stati preparati ex-novo, ma semplicemente riscaldati sul momento per poi servirli al tavolo caldi, ma al tempo stesso non appena sfornati. “Veramente molto delusa, innanzitutto lui non c’era e i camerieri continuavano a dire che lui invece fosse di là in cucina” ha spiegato questa fonte.
Poi ha continuato a raccontare: “Tutti i cibi erano già pronti, sono stati solo scaldati, io ho preso il menù degustazione, qualche cibo crudo è stato portato indietro, e hanno insistito per ricucinarlo e non è piaciuto di nuovo. Il vino è stato spostato ben tre volte e non era presente al nostro tavolo, ma su altri tavoli…”. Il racconto ha denunciato un servizio ben poco organizzato, un intero marketing costruito sulla figura di Cannavacciuolo che invece serviva solo come attrazione ,vista la sua assenza, e la qualità del cibo molto inferiore rispetto agli standard attesi.
A metà tra realtà e percezione: come si mangia da Canavacciuolo
La villa, il fascino del Lago e le tante ottime recensioni da parte di portali autorevoli come Passione Gourmet, non saranno messe k.o. da una recensione negativa, ma magari prima di fare questa scelta ci si può chiedere se si è davvero interessati a spendere così tanto per una cena, o se si può optare per altro.
Villa Crespi resta un’istituzione culinaria, ma come qualunque realtà, può incappare in giornate no, bisogna andarci se ci si può permettere quella tipologia di esperienza senza doversi togliere troppo dal mensile.