Chiusa l’azienda n.1 di Italia, 125 anni di storia cancellati in mezzo secondo: 53 famiglie distrutte

Chiuso (pexels.com) - circuitolavoro.it

Un’altra azienda storica chiude i battenti, i dipendenti si ritrovano per strada: dopo più di 100 anni di attività non c’è più soluzione.
Avere un lavoro sicuro in Italia è tra le condizioni del vivere bene.
Lavorare in modo dignitoso, con un contratto e in un’azienda che siano stabili, è al centro delle preoccupazioni di chi si sta costruendo un futuro.
A meno che non si sia particolarmente ambizioso, un individuo si ritrova alla ricerca di un posto stabile, che gli consenta di mettere da parte i risparmi e realizzare i propri progetti.
Probabilmente molti dipendenti di quest’azienda che ha dovuto chiudere pensavano di aver trovato la situazione ideale.
Chiusura dell’azienda storica: cosa è accaduto ai dipendenti
Si tratta di un’azienda che operava nel settore della produzione e distribuzione di tubi e raccordi in polipropilene, la Prandelli di Lumezzane, in provincia di Brescia. Quanto prodotto dall’azienda è impiegato per la realizzazione di impianti idraulici e termoidraulici. Nonostante il fatto che tali materiali non siano divenuti, almeno per il momento, obsoleti, l’azienda si trovava in una situazione di forte debito e crisi da tempo. Lo scorso 16 ottobre l’azienda era stata ammessa al cosiddetto concordato semplificato: si tratta di una procedura introdotta con il Decreto ristori che agevola la liquidazione di imprese in crisi.
La società contava 53 dipendenti, e probabilmente, dunque, sfamava potenzialmente altrettante famiglie. La chiusura di Prandelli è stata un duro colpo in primis, ovviamente, per i dipendenti, ma anche, in generale, per l’economia italiana. L’azienda, infatti, incarnava molto dell’imprenditoria del nostro Paese e del settore manifatturiero. Sappiamo quanto, sfortunatamente, troppo spesso accade che le aziende si servano di manodopera estera a basso costo per la realizzazione dei prodotti. Forse anche per aver “giocato pulito”, l’azienda Prandelli si è ritrovata a dover chiudere dopo più di un secolo di attività. Ecco, invece, in che condizioni stanno i suoi dipendenti.
L’azienda chiude: più di 50 dipendenti dovranno cercarsi un altro lavoro anche in età avanzata
Ben 53 dipendenti sono stati coinvolti nella procedura per l’ottenimento della NASpI, indennità di disoccupazione, procedura per la quale sono intervenuti in assistenza i sindacati. Forse potevano aspettarselo, visto che l’azienda presentava una posizione debitoria di circa 14 milioni di euro.
Questo non significa, comunque, che fosse giusto licenziarsi in corso d’opera: molti dipendenti probabilmente fanno più fatica a ricollocarsi per via della loro età. Senza dubbio, comunque, vengono liquidati dalla Prandelli con un ottimo bagaglio di competenze.