Pensioni, aumenti di 6900 euro per tutti: vi spettano di diritto e basta | Confermato il decreto

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Pensioni - Fonte Depositphotos - Circuitolavoro.it

Buone notizie per le pensioni, gli aumenti sono ufficiali. La conferma arriva direttamente dal Governo

Nel nostro Paese il tema delle pensioni è da sempre al centro dell’attenzione del Governo. Negli ultimi anni in particolare, abbiamo assistito all’introduzione di importanti modifiche.

Eppure, attualmente, gli assegni pensionistici sono ancora troppo bassi per far fronte al caro vita, migliaia di pensionati si trovano ogni mese a fare i conti con spese sempre più alte e risorse sempre più limitate.

Bollette, affitti, spese mediche e alimentari incidono significativamente su bilanci familiari già in difficoltà. In molti casi infatti, alcune pensioni, non superano i 1.000 euro mensili.

Tuttavia, in questo contesto, arriva una notizia che apre un varco di speranza per i pensionati. Si parla di un incremento di un incremento che può arrivare fino a 6900 euro. Scopriamo tutti i dettagli nei prossimi paragrafi.

Aumento pensioni, approvato il decreto

Il Consiglio dei Ministri il 14 luglio ha approvato il decreto con le disposizioni integrative e correttive in materia di Irpef e Ires. E’ stato infatti approvato il bonus Giorgetti, ovvero l’incentivo riservato ai lavoratori dipendenti, del pubblico e del privato, che maturano i requisiti per la pensione entro il 31 dicembre di quest’anno, ma che decidono di posticipare l’uscita dal lavoro.

Gli importi dei contributi Ivs a carico del lavoratore verranno erogati direttamente al lavoratore dipendente in busta paga.  Il bonus sarà erogato nei cedolini dei beneficiari dopo l’estate: a settembre riceveranno l’aumento i dipendenti del privato, mentre gli statali dovranno aspettare fino a novembre. Il bonus Giorgetti opera infatti dalla prima decorrenza utile della pensione. Quest’anno le finestre di accesso alla pensione sono di 7 mesi per i lavoratori dipendenti del settore privato e di 9 mesi per quelli della Pubblica amministrazione.

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A chi si rivolge questo beneficio e come richiderlo

A differenza del 2024, quindi, il bonus quest’anno non sarà sottoposto a tassazione Irpef. Sarebbero ben settemila i potenziali beneficiari. Possono riscattarlo anche i dipendenti del pubblico e del privato in possesso dei requisiti per la pensione anticipata ordinaria, ovvero quella che non tiene conto dell’età del lavoratore ma dei contributi versati, e non soltanto i lavoratori che hanno maturato i requisiti per Quota 103.

La misura prevede una retribuzione più elevata nell’immediato, tuttavia in seguito comporta una pensione leggermente più bassa rispetto a quella che si otterrebbe continuando a lavorare e a versare i contributi. La fruizione del beneficio non modifica la determinazione dell’importo delle quote di pensione calcolate con il sistema retributivo. L’esonero dal versamento dei contributi Ivs impatta però sul montante contributivo individuale. Il riconoscimento del bonus non è automatico: il lavoratore deve richiederlo all‘Inps, che verifica il possesso del requisito di accesso alla misura.