“VIETATO postare sui social”: licenziati tutti quelli che lo fanno | Che sia Instagram, Facebook, TikTok non cambia nulla

Social network (pexels.com) - circuitolavoro.it

Licenziamento in tronco per chi usa i social in questo modo, non puoi più farlo o rischi di finire ‘per strada’.
Se vuoi tenerti un lavoro, allora potresti dover dire addio per sempre ai social network.
Infatti, proprio nell’ambito dell’interazione (in questo caso incompatibile) tra lavoro e social, è intervenuta direttamente la Corte d’Appello di Roma.
Questa ha segnato un precedente davvero importante per qualunque lavoratore.
La sfera dei social network, che dovrebbe attenere alla vita privata del dipendente, e non a quella lavorativa, hanno assunto una funzione ben precisa che ha portato al licenziamento del dipendente.
Social network e realtà: a lavoro possono essere incompatibili
Al centro del caso in questione c’era un lavoratore. Questi si trovava in malattia, ma contemporaneamente aveva pubblicato foto e video in cui lo si vedeva in palestra durante l’allenamento. Quando si è in malattia, non si deve solamente rimanere in casa nelle fasce orarie obbligate, ma è anche necessario non attivare comportamenti che possano compromettere il processo di guarigione. Nello specifico, le attività pubblicate sui social non erano affatto compatibili con lo stato di malattia del dipendente per la natura stessa del motivo dichiarato.
Il licenziamento legittimo, comunque, è un tema molto dibattuto. Sebbene vi siano delle leggi in merito, queste, prima di essere applicate, devono essere interpretate nella maniera corretta, specie in casi al limite come questo. Ecco qual è stata la sentenza della Corte d’Appello di Roma.
La sentenza epocale, quanto deciso dalla Corte cambia tutto
Bisogna essere consapevoli di dover ogni volta garantire il massimo della divisione tra la sfera privata e quella lavorativa del lavoratore. Il fulcro della decisione presa dalla Corte in questo caso specifico, però, riguarda il rapporto di fiducia che deve intercorrere tra dipendente e azienda. La Corte, infatti, ha deciso di decretare legittimo il licenziamento del dipendente che aveva utilizzato i social in modo incompatibile con la malattia proprio perché questo avrebbe portato a una incrinatura, se non rottura, di questo rapporto di fiducia.
Inoltre, un altro punto importante riguarda il danno arrecato all’azienda. Il dipendente, dimostrando di poter eseguire quelle attività, ha in qualche modo danneggiato l’azienda, ma il danno è stato anche di altro tipo. Questo, pubblicando l’attività che stava svolgendo online, avrebbe anche arrecato un danno all’immagine dell’azienda. Casi che coinvolgono l’uso dei social durante la malattia aziendale iniziano a essere frequenti, e la sentenza romana chiarisce molto sul tema.