IMU cancellato, nessuno paga più la tassa sulla rendita catastale: il tribunale ha deciso | La sentenza la aspettavano tutti

IMU (pexels.com) - circuitolavoro.it

Dimentica l’Imposta sulla casa per come la conoscevi, non la pagherai più: è stato deciso in tribunale, sentenza storica.
L’Imu è tra le imposte più odiate dalla popolazione italiana assieme alla Tari.
Sebbene non sia la stessa per tutti, deve essere universalmente pagata.
In genere, tra l’altro, è necessario versarla anche se la casa in questione non produce attivamente reddito.
Grazie a una sentenza recente, però, i contribuenti sono salvi in alcuni casi: ecco quale è stato il rivoluzionario precedente.
Sentenza epocale, addio pagamento IMU per intero
L’Imposta sulla casa, lo sappiamo, è da versare solamente su quella che è la seconda casa. La prima, fortunatamente, non prevede versamento di alcun tipo di imposta che riguardi la sua sola proprietà ed esistenza. Per quelle che sono le seconde case, invece, è obbligatorio versare l’Imu. Questa imposta si paga anche nel caso in cui la casa sia disabitata, sono poche le eccezioni che permettono esenzioni o riduzioni. Eppure, una sentenza dello scorso febbraio ha fatto luce sulla questione, indicando una scappatoia legale per evitare il pagamento dell’intero importo.
A legiferare è stata la Corte di Giustizia Tributaria del Lazio, che ha voluto fare importanti precisazioni in seguito a un accertamento messo in atto dal Comune verso il proprietario di un immobile, interpellato per aver pagato un importo Imu minore rispetto a quello atteso. Il contribuente aveva ritenuto inapplicabile il valore di rendita catastale visto le condizioni dell’appartamento al momento del calcolo dell’imposta. Ecco quali erano.
IMU, se anche il tuo immobile è così il calcolo è tutto diverso
Al tempo del calcolo, l’immobile del contribuente era in piena ristrutturazione. Non si trattava di un piccolo rifacimento, ma di una vera e propria trasformazione edilizia. La Corte intervenne per stabilire che in casi del genere per calcolare l’Imu è necessario non considerare la rendita catastale, ma il valore relativo allo stato dell’immobile fino al completamento dell’opera di ristrutturazione.
Il proprietario dell’immobile, dunque, aveva agito nel modo corretto prendendo in considerazione il valore dell’area edificabile e non alla rendita catastale, in quanto avrebbe interpretato la normativa nel modo più giusto vista la sua specifica situazione. Con la sentenza relativa a questo caso è stato stabilito che anche in casi analoghi sia corretto fare riferimento a quel valore piuttosto che al valore che corrisponde alla rendita catastale. Questo tipo di interpretazione solleva molti dal pagamento di un’imposta assai più alta rispetto a quello ritenuto corretto.