AUTOVELOX addio, “Non fanno più multe” | Ci passate davanti quando e come volete da oggi, sono innocui al 100%

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Autovelox - Fonte Ansa - Circuitolavoro.it

Multe autovolex, novità in arrivo per i guidatori. Ecco cosa è stato stabilito

Il ruolo degli autovelox, sopratutto negli ultimi anni, ha assunto un ruolo fondamentale per disciplinare il comportamento degli automobilisti e limitare gli eccessi di velocità.

E’ infatti noto, che qualora i guidatori non rispettino i limiti di velocità, questi apparecchi sono in grado di catturare targa e veicolo del conducente.

In questo modo l’automobilista vedrà arrivarsi a casa la multa con l’importo da pagare. Tuttavia, è proprio in merito a questo aspetto che oggi vogliamo soffermarci.

Non tutti infatti sanno che le multe degli autovelox non sono valide in determinate situazioni. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione.

Multe autovelox,  quando non sono valide

Chiunque abbia ricevuto una sanzione per eccesso di velocità rilevato da un autovelox sa bene in cosa incorre: dalla riduzione dei punti sulla patente fino, nei casi più gravi, alla sospensione del titolo di guida. Eppure esiste un meccanismo giuridico che, se seguito correttamente e in modo trasparente, permette di preservare i punti. Nello specifico, quando un autovelox rileva il superamento dei limiti di velocità la procedura segue questi passaggi:
il proprietario del veicolo riceve una notifica con l’importo della sanzione e l’indicazione del numero di punti da sottrarre dalla patente del responsabile; il verbale impone di comunicare, entro 60 giorni dalla ricezione, i dati dell’effettivo conducente al momento dell’infrazione (nome, cognome, indirizzo, numero di patente). Questo perché la legge stabilisce che la decurtazione dei punti deve avvenire a carico del reale trasgressore, non necessariamente del proprietario del mezzo.

Secondo un’interpretazione della Corte di Cassazione, vi è però un’opzione alternativa: dichiarare alle autorità l’impossibilità di identificare chi fosse alla guida. Qualora questa dichiarazione sia motivata da una ragione concreta e documentabile, si evita sia la seconda sanzione sia la perdita dei punti. In questo modo, il proprietario del veicolo non dovrà né effettuare il pagamento della sanzione supplementare né subire la riduzione dei punti sulla patente.

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Autovelox – Fonte Ansa – Circuitolavoro.it

Le condizioni da rispettare

Ad ogni modo per far si che il titolare del veicolo possa procedere con l’alternativa prevista dalla Corte di Cassazione occorre che vengano rispettate alcune condizioni fondamentali: occorre fornire una giustificazione plausibile;
il motivo addotto deve essere credibile e supportato da prove; la documentazione fornita deve dimostrare che il conducente non è identificabile. Quando si riceve la notifica di una sanzione, è sempre obbligatorio rispondere entro i termini previsti, anche se si paga o si era personalmente alla guida.

Se il veicolo è condiviso tra più persone e non è possibile stabilire chi fosse al volante, si può dichiarare di non ricordarlo, a patto di fornire una motivazione dimostrabile. Ad ogni modo, è bene precisare che non esiste alcuna garanzia assoluta che questa procedura escluda la seconda sanzione e la decurtazione dei punti. L’accoglimento della giustificazione dipende dall’interpretazione delle autorità e, in caso di ricorso, dalla decisione del Giudice di Pace.