Agenzia delle Entrate, “Chi ha una casa ci deve dare 2400 euro”: approvata la tassa appartamento | Non esistono esenzioni

Documenti e calcolatrice per le tasse

Tasse Agenzia dell’Entrate (pexels) - www.circuitolavoro.it

Attenzione alle tasse, l’Agenzia delle Entrate continua a fare controlli a tappeto e le sanzioni sono alte per tutti, occorre informarsi 

L’Agenzia delle Entrate ha inasprito significativamente le sanzioni per chi omette di dichiarare correttamente i redditi. Facendo un passo indietro, i controlli non sono mai stati ferrei: tanti italiani sono riusciti a scampare alle sanzioni, ma adesso la situazione è cambiata.

Negli ultimi anni i controlli sono sempre più serrati per la lotta all’evasione, e anche per quanto riguarda il possesso di una proprietà privata è importante regolamentare per filo e per segno le proprie attività.

Se avete una proprietà privata, è meglio che vi informiate sulle leggi inerenti per evitare di trovarvi sotto controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. In tempi così difficili, aggiungere altre spese diventerebbe uno scoglio insormontabile.

Cerchiamo quindi di capire come tutelarsi. Il regime fiscale agevolato sempre più utilizzato per gli affitti immobiliari è la Cedolare Secca. Ma cosa prevede?

Cedolare Secca e sanzioni in caso di mancate dichiarazioni

Con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 87/2024, le multe per chi non rispetta gli obblighi dichiarativi possono raggiungere anche il 240% dell’imposta dovuta. La cedolare secca nasce in primis per contrastare il fenomeno degli affitti in nero, ma non prevede esenzione dalla dichiarazione dei redditi. Una volta ricevuto pagamento, è importante inserire tutto con la giusta documentazione.

In questo caso si parla di un’imposta sostitutiva all’IRPEF con aliquote agevolate e l’esenzione dall’imposta di registro e di bollo. In alcuni casi è conveniente, in altri no. Chi sceglie questa tipologia di regime deve però anche tenere conto del fatto che dovrà necessariamente registrare il contratto e inserire anche i redditi nella dichiarazione di fine anno, pena sanzioni non indifferenti.

donna al pc che fa i conti
Le tasse sull’appartamento (pexels) – www,circuitolavoro.it

L’esempio pratico sulla cedolare secca

Per capire in parole più semplici le novità, c’è da specificare che fino al 31 agosto 2024, l’omessa dichiarazione di redditi assoggettati a cedolare secca comportava una sanzione tra il 240 e il 480% dell’imposta dovuta, mentre dal primo settembre dello stesso anno la multa è del 240%, sempre, ma con un minimo di 500 euro, con un inasprimento dei controlli. Per comprendere meglio l’impatto economico può essere utile un esempio pratico. Se un proprietario deve versare 10.000 euro di cedolare secca, ad esempio, ma omette completamente la dichiarazione, la sanzione può arrivare fino 2400 euro, 240×1000, più di un quarto dell’imposta originaria.

Ma non solo: anche chi dichiara redditi inferiori a quelli realmente percepiti incappa in sanzioni pesanti. In questo caso, dal primo settembre 2024, la sanzione è fissa al 140% dell’imposta dovuta, con un importo minimo di 300 euro. Se si pensa di essere in questa condizione, si può ancora procedere a rettifica con una dichiarazione che andrà a integrare le precedenti. In questo modo si può eliminare il raddoppio, e il contribuente dovrà pagare il 50% delle imposte dovute, invece del 100%. Questa riduzione rappresenta un incentivo importante per spingere i locatori a correggere spontaneamente eventuali errori, il problema degli affitti in nero mangia troppo denaro in Italia.

È quindi importante ricordare che l’Agenzia delle Entrate può effettuare accertamenti fino a 5 anni, di conseguenza è necessario verificare la presenza di eventuali errori anche nelle dichiarazioni dei redditi degli anni passati, magari affidandosi a un esperto commercialista.