Ultim’ora, “Tutti licenziati”: l’azienda n.1 nella moda ha fatto fuori il personale | Centinaia di famiglie distrutte

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Licenziamenti in massa in un’azienda italiana (pexels) - www.circuitolavoro.it

Fuori il personale per una grande azienda italiana, il mondo del lavoro perde pezzi, per la nostra economia è un pessimo momento storico

Continuano i licenziamenti, ma a differenza di quanto ci vogliono far credere, il problema (quantomeno per noi italiani) non è l’AI, ma un sistema lavorativo che non funziona e che sta sistematicamente rallentando la nostra economia interna.

Sempre più aziende del nostro territorio danno annuncio di licenziamento del personale per motivi economici.

Prendiamo come riferimento Stellantis (ex Fiat), che non fa altro che portare via dall’Italia quel po’ che è rimasto del settore automotive, così anche i brand di lusso entrano in crisi.

Quando il paese è in affanno economico, i primi settori a soffrirne sono quelli che vendono prodotti accessori, ad alto prezzo, di cui le persone possono anche fare a meno.

Il lusso e l’automotive in caduta libera

Questa volta parliamo di Burberry, il colosso britannico del lusso, che ha conquistato il mondo con i suoi iconici pattern check. La sua sede in Italia ha visto una profonda pulizia del proprio organico, seguendo un piano di ristrutturazione aziendale a livello globale. 39 licenziamenti su un totale di poco meno di 330 dipendenti della sede italiana, pari a oltre il 10% della forza lavoro.

La decisione di Burberry non è proprio un fulmine a ciel sereno. Il gruppo britannico ha annunciato un taglio della forza lavoro a livello globale, coinvolgendo migliaia di lavoratori, era già programmato. Una manovra che l’azienda giustifica come necessaria per “migliorare i margini di efficienza” in un momento di difficoltà per il settore di riferimento.

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Burberry licenzia molti dipendenti (pexels) – www.circuitolavoro.it

Roma nel mirino per i licenziamenti

Dietro la decisione quindi continua a far pressione il problema della crisi finanziaria che ormai tocca anche il ceto medio. La situazione in Italia è particolarmente grave perché a questi 39 licenziamenti si aggiungerebbe un numero significativo di contratti a tempo determinato che non verranno rinnovati.

Roma è la città italiana più coinvolta nella questione, dove Burberry ha sempre avuto una presenza significativa con i suoi store. La Capitale, che dovrebbe essere il fiore all’occhiello del retail di lusso italiano, si trova invece a fare i conti con una delle più pesanti ondate di licenziamenti nel settore. Le aziende di lusso continuano a trascinarsi, ma il problema è evidente agli occhi di tutti: le persone hanno perso potere d’acquisto.

Adesso il problema sarà capire come riposizionare questi professionisti altamente specializzati nel retail di lusso, persone che hanno investito anni nella costruzione di competenze specifiche nel settore già saturo e in difficoltà. Quello che sta accadendo in Burberry non è un caso isolato, ma il sintomo di una crisi più profonda che sta attraversando tutto il settore del retail di lusso.

Bisogna considerare diversi fattori, tra cui i cambiamenti nelle abitudini di consumo, ma anche la moda degli e-commerce, e di TikTok shop, che influenza le spese del ceto medio. A tutto ciò poi si aggiunge la crisi economica post-pandemica e il problema del caro prezzi sulle materie prime, in un’Italia con stipendi stagnanti.