L’ACQUA che beviamo non é sicura: alla larga da questa marca | Gli esperti ci hanno trovato di tutto dentro

Allarme acqua - Fonte Pexels - Circuitolavoro.it
Un nuovo allarme scatta per alcune in alcune acque in bottiglia vendute in tutta Europa: ecco cosa hanno scoperto gli esperti.
L’acqua è senza dubbio il bene più prezioso che abbiamo. Rappresenta circa il 60% del nostro corpo e svolge un ruolo fondamentale in ogni funzione vitale.
E’ proprio per la sua notevole importanza che dovremmo anche poterla utilizzare in totale sicurezza, soprattutto quando decidiamo di acquistarla in bottiglia, convinti che sia più controllata e affidabile.
Eppure, negli ultimi anni, l’attenzione verso la qualità dell’acqua è aumenta significativamente. I consumatori oggi, sono sempre più attenti a capire se il prezzo per una bottiglia d’acqua sia sinonimo reale di qualità.
Ed è proprio in merito a questo che arrivano, spesso delle notizie non proprio confortanti. Dietro alcuni marchi, infatti, si nasconde una realtà ben diversa da quella che ci si aspetterebbe.
Una verità che nessuno poteva immaginare
Una recente inchiesta di Mediapart ha fatto emergere uno scandalo che riguarda due marchi storici e molto diffusi: Contrex e Hépar, entrambi prodotti da Nestlé Waters nella regione dei Vosgi, in Francia. Secondo i risultati dell’unità ambientale regionale della procura di Nancy, frutto di mesi di indagini, queste acque sarebbero altamente contaminate da microplastiche, con livelli di inquinamento ben oltre ogni soglia immaginabile. I dati parlano chiaro e sono allarmanti: L’acqua Hépar conterrebbe una quantità di microplastiche 328.000 volte superiore a quella rilevata nella Senna. L’acqua Contrex, addirittura, supererebbe di 1,3 milioni di volte i livelli standard.
Ma il problema non è solo nei numeri: secondo gli investigatori dell’OFB (Ufficio francese per la biodiversità) e dell’Oclaesp (Ufficio centrale per la lotta contro gli attacchi all’ambiente e alla salute pubblica), queste microplastiche rappresentano un potenziale pericolo per la salute umana. Anche se a livello europeo non esiste ancora una normativa specifica che ne regoli la presenza, gli esperti parlano già di “effetti dannosi”.
La fonte dell’inquinamento
Ciò che rende la vicenda ancora più grave è che la fonte dell’inquinamento sarebbe la stessa Nestlé. Secondo l’inchiesta, l’azienda avrebbe gestito per anni discariche abusive nei pressi dei pozzi da cui viene prelevata l’acqua per l’imbottigliamento. Queste discariche 4 in totale, situate tra Contrexéville, They-sous-Montfort, Saint-Ouen-Les-Parey e Crainvilliers conterrebbero un volume complessivo di 473.700 metri cubi di rifiuti, tra cui bottiglie di plastica, vetro, residui industriali e persino lastre di amianto. In termini concreti, stiamo parlando dell’equivalente di 126 piscine olimpioniche piene di rifiuti.
Non è la prima volta che Nestlé Waters finisce sotto accusa. Già l’anno scorso, un’altra inchiesta aveva rivelato come la multinazionale avrebbe commercializzato oltre 18 miliardi di bottigliedi acqua dei marchi Contrex, Hépar e Vittel, la cui qualità stando alle analisi, era paragonabile a quella dell’acqua del rubinetto. Con un sovrapprezzo che può arrivare fino a 100 volte superior rispetto all’acqua municipale, il sospetto è che si tratti di una frode commerciale di proporzioni colossali, con un danno stimato di oltre 3 miliardi di euro in 15 anni.