PERMESSI DI LAVORO 104: la Cassazione si è espressa | Il datore di lavoro non può più impedirtelo

Novità per la Legge 104 (pexels) -www.circuitolavoro.it
Novità da parte della cassazione in merito ai permessi di lavoro previsti con la legge 104: i datori di lavoro saranno costretti a cambiare
La Legge 104/1992 la conosciamo da ormai trent’anni come agevolazione utile a tutti coloro che sono portatori di una disabilità grave. Si tratta infatti di aiuti per quanto riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche per tutto quel che riguarda il sostegno per la disabilità, quindi ausili, strumenti e assistenza in ogni sua forma.
A tutto ciò si aggiunge la garanzia per i lavoratori che assistono i familiari con disabilità grave di permessi specifici retribuiti, che possono essere utilizzati durante l’anno per assistenza.
Su questo punto negli anni sono nati molti fraintendimenti: non è sempre chiaro come gestire le assenze del dipendente, e alcune volte i datori di lavoro si sentono autorizzati a gestire orari e organizzazione dei permessi, anche per paura che il lavoratore li utilizzi in modo sconsiderato.
In realtà la legge specifica nel dettaglio come amministrare le ore di permesso e in quale modo il datore e il dipendente debbano organizzarsi, il problema è che nelle piccole realtà molto spesso si creano veri e propri abusi, sia da una parte, con il dipendente che approfitta della buona fede del suo datore, sia viceversa, il datore che si impone sul diritto del dipendente.
La Cassazione regola il rapporto dipendente – datore di lavoro
Proprio su questi aspetti è intervenuta di recente la Corte di Cassazione, chiarendo un punto fondamentale: il datore di lavoro non può impedire al dipendente di utilizzare i permessi della Legge 104 in determinate fasce orarie o in giorni specifici, in quanto è un suo diritto inalienabile utilizzarli quando ne ha più bisogno. Ma vediamo nel dettaglio che significa ciò per entrambe le parti.
Si tratta di una pronuncia importante, soprattutto per il dipendente: non può essere obbligato a incastrare i permessi in determinati orari, deve essere libero di scegliere quando utilizzarli, anche per urgenze notturne ad esempio, è solo il portatore di disabilità a organizzare ciò che è meglio per lui, il caregiver si adatterà alle esigenze della persona di cui si prende cura, e il datore di lavoro non potrà dare opinione al riguardo, soprattutto con i ricatti volti a ‘spaventare’ il dipendente, che una volta sentitosi alle strette, accetta il compromesso.
Cosa dice la Cassazione sui permessi della Legge 104
Secondo la sentenza riportata anche da Brocardi.it, il lavoratore ha piena libertà di utilizzare i permessi 104 anche in orari non strettamente coincidenti con l’attività lavorativa quotidiana perché il permesso non deve coincidere rigidamente con le ore di lavoro.
Attraverso la sentenza il dipendente non è più tenuto a giustificare la sua assenza, ma d’altra parte rimane attiva la possibilità da parte del datore di lavoro di assicurarsi che il suo dipendente stia veramente utilizzando il permesso per assistenza e non per scopi personali. Nel caso di abusi documentati, l’azienda potrà configurare l’illecito disciplinare, e in alcuni casi anche il reato.