Svolta Pensioni: ora i requisiti sono pochissimi | Si lascia il lavoro prima e vale per tutti

Pensioni, riforma - Fonte Pixabay - Circuitolavoro.it
La riforma che cambia tutto: più flessibilità, meno anni richiesti e addio all’aumento dell’età pensionabile
Andare in pensione oggi è sempre più difficile. Tra età minima in aumento, regole complesse e assegni rimasti al loro minimo storico, per molti lavoratori italiani l’uscita dal mondo del lavoro sembra un traguardo lontanissimo.
Il desiderio di anticipare il pensionamento riguarda un’ampia fascia di cittadini, soprattutto quelli che faticano a trovare stabilità economica in età avanzata.
Fortunatamente, qualcosa sta per cambiare. Nel quadro della nuova Legge di Bilancio 2026, il Governo è tornato ad occuparsi della riforma delle pensioni.
L’obiettivo è rendere l’uscita dal lavoro più flessibile, fermare l’aumento dell’età pensionabile previsto per il 2027 e garantire trattamenti più equi e adeguati.
La grande sfida: fermare l’aumento dell’età pensionabile
Uno dei punti centrali della discussione è il blocco dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita. La legge Fornero prevede infatti che, in base ai dati ISTAT sull’allungamento della vita media, l’età per accedere alla pensione venga gradualmente aumentata. Nel 2027, in assenza di modifiche, è previsto un incremento di 3 mesi sia per la pensione di vecchiaia che per quella anticipata. Il Governo, tuttavia, sta valutando un intervento per congelare questo meccanismo, almeno temporaneamente, e mantenere invariati i requisiti attuali.
Si tratterebbe di una misura particolarmente apprezzata dai lavoratori, ma che richiede risorse economiche importanti, e che quindi potrebbe slittare alla manovra del 2027, l’ultima prevista per l’attuale legislatura.
Due misure molto discusse negli ultimi anni, Quota 103 e Opzione Donna, sembrano destinate ad uscire di scena. Al loro posto, però, il Governo sta studiando nuove forme di pensionamento anticipato, molto più flessibili e con penalizzazioni più contenute.
Cosa cambierà
Le novità principali riguarderanno in particolare: Quota 41 flessibile Un’evoluzione del modello Quota 103, ma con condizioni più morbide: 41 anni di contributi; 62 anni di età; Penalizzazione del 2% per ogni anno di anticipo, ma esclusa per chi ha un ISEE inferiore a 35.000 euro. Pensione anticipata a 64 anni – Oggi riservata ai “contributivi puri” (chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996), potrebbe essere estesa a tutti i lavoratori: 64 anni di età 25 anni di contributi; Assegno pari ad almeno 3 volte l’Assegno sociale (circa 1.500 euro netti al mese); Requisiti ridotti per le donne: 2,8 volte l’Assegno sociale con 1 figlio; 2,6 volte con 2 o più figli.
Il messaggio lanciato dal Governo è rendere l’uscita dal lavoro più sostenibile e meno penalizzante, anche per chi ha iniziato a lavorare molto presto o ha dovuto affrontare carriere discontinue. L’introduzione di meccanismi più equilibrati e inclusivi, unita alla volontà di bloccare l’aumento dell’età pensionabile, rappresenta una vera e propria svolta nel panorama previdenziale italiano.