Post sponsorizzati da casa | Nuove regole AGCOM per gli influencer, le multe scattano se sbagli questa dicitura

Legge sugli influencer (Pexels) - Circuitolavoro
Gli influencer devono rispettare nuove regole sulla trasparenza pubblicitaria. Basta un post sponsorizzato senza dicitura corretta per far scattare le multe. Ecco cosa prevede AGCOM dal 2024-2025.
Con l’entrata in vigore del regolamento AGCOM su trasparenza e responsabilità degli influencer, anche chi crea contenuti da casa è obbligato a indicare chiaramente i contenuti a pagamento. Non importa se il profilo è gestito da un creator occasionale o da un influencer con milioni di follower: ogni contenuto che ha una finalità promozionale deve essere riconoscibile come tale, secondo il principio del “fair advertising”.
La misura si applica a tutti i social: Instagram, TikTok, YouTube, Facebook e anche ai podcast e ai blog. Non è più sufficiente taggare il brand o usare un hashtag generico. Serve una dicitura esplicita e visibile all’inizio del contenuto, non nei commenti o tra i tag in basso.
Cosa scrivere per rispettare la legge e cosa non basta più
Le formule ammesse da AGCOM per indicare un contenuto sponsorizzato includono diciture come “Contenuto sponsorizzato da [marchio]”, “ADV”, “Pubblicità”, “In collaborazione con [brand]”. Non è sufficiente usare solo hashtag come #ad o #gifted se non sono evidenti e comprensibili per l’utente medio.
È necessario che la segnalazione compaia in modo chiaro entro i primi secondi del video o all’inizio del post testuale. Per i contenuti video, la dicitura deve essere inserita in sovrimpressione, leggibile anche senza audio. Chi non lo fa rischia multe da 5.000 a 250.000 euro, anche in caso di collaborazioni occasionali o di “barter”, cioè scambi di prodotti senza compenso in denaro.
Chi controlla e cosa succede se sbagli la formula
AGCOM e Antitrust hanno competenza congiunta sul rispetto della trasparenza pubblicitaria. I controlli possono partire da segnalazioni dei consumatori, dalle stesse piattaforme o da verifiche d’ufficio. In caso di contenuti ritenuti ingannevoli, viene aperto un procedimento amministrativo e può essere richiesto l’oscuramento del post o dell’intero profilo, oltre alla sanzione pecuniaria.
Molti creator non professionisti non sanno che anche un semplice video su TikTok in cui si promuove un prodotto ricevuto gratuitamente può rientrare tra i contenuti soggetti a regolamentazione. È quindi fondamentale inserire sempre la dicitura corretta, anche per recensioni non retribuite se c’è un rapporto diretto con il brand.
La nuova normativa tutela i consumatori e rafforza la fiducia nella comunicazione digitale. Basta poco per essere in regola. E quella scritta all’inizio del post può davvero fare la differenza tra libertà creativa e sanzione salata.