Il Fisco controlla i conti correnti e i movimenti | Conoscono ogni nostro centesimo: il nuovo piano dell’Agenzia delle Entrate fa paura

Controlli fisco

Controlli fisco (Pexels) - Circuitolavoro

L’Agenzia delle Entrate sta rafforzando i controlli su conti correnti e movimenti bancari: con il nuovo piano, ogni anomalia potrà far scattare un accertamento automatico.

Il Fisco vuole rendere più efficiente la lotta all’evasione, ma il nuovo sistema di controlli spaventa milioni di contribuenti. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha annunciato che utilizzerà algoritmi e incroci digitali per analizzare i flussi di denaro su conti, carte e depositi. Non si tratta solo di verifiche sui grandi evasori: il piano coinvolge anche lavoratori, pensionati e liberi professionisti, con l’obiettivo di confrontare entrate e spese in tempo reale.

In pratica, ogni movimento potrà essere confrontato con quanto risulta dalle dichiarazioni dei redditi. Se i numeri non coincidono, scatta una segnalazione automatica. L’Agenzia potrà così chiedere spiegazioni su versamenti, prelievi o trasferimenti anomali. Il controllo sarà continuo e digitale, grazie al collegamento diretto tra banche e sistema fiscale. Una novità che molti definiscono invasiva, ma che per il Fisco rappresenta una svolta nella trasparenza.

Come funzionano i nuovi controlli e cosa osserva il Fisco

La base del sistema resta l’Archivio dei rapporti finanziari, dove confluiscono i dati forniti da banche, poste e intermediari. Ogni anno vengono comunicati saldi, giacenze medie e principali movimenti dei conti. Con il nuovo piano, però, questi dati saranno analizzati con strumenti di intelligenza artificiale per individuare schemi sospetti: versamenti troppo alti rispetto al reddito, spese fuori scala o trasferimenti frequenti tra conti diversi.

Non saranno controllate solo le grandi somme. Anche operazioni apparentemente normali, se ripetute o incoerenti, potranno attirare l’attenzione. Ad esempio, chi dichiara un reddito basso ma effettua bonifici costosi o ricariche frequenti su carte prepagate rischia di essere segnalato. L’obiettivo dichiarato è individuare comportamenti anomali, ma molti temono che possa finire nel mirino anche chi agisce in buona fede. In ogni caso, ogni movimento dovrà essere giustificabile con prove e documenti.

Controllo contocorrente
Controllo contocorrente. – Circuitolavoro

Come proteggersi e cosa conviene fare da subito

La prima regola è la chiarezza. Tutti i movimenti devono avere una spiegazione tracciabile: causali nei bonifici, ricevute per i versamenti, contratti per i pagamenti più alti. Evitare contanti e operazioni frazionate è fondamentale, perché sono proprio queste le situazioni che fanno nascere i sospetti. Chi riceve o invia denaro deve poter dimostrare l’origine dei fondi: un aiuto familiare, un rimborso o un lavoro occasionale devono sempre essere documentati.

Conviene anche controllare periodicamente il proprio estratto conto e conservare tutto ciò che può servire in caso di richiesta del Fisco. Se arriva una comunicazione di anomalia, la cosa migliore è rispondere subito e in modo completo. L’Agenzia non punisce automaticamente, ma chiede chiarimenti: fornendo le prove giuste, la questione si chiude rapidamente. In fondo, la vera arma per difendersi non è la paura, ma l’ordine. Tenere tutto in regola è l’unico modo per dormire sonni tranquilli anche con i nuovi controlli digitali.