I primi anni di vita giocano un ruolo chiave nello sviluppo della personalità e delle competenze dei futuri adulti. Le esperienze fatte e le regole apprese in questa fase risultano determinanti per lo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo futuri, e permettono al bambino di crescere in modo equilibrato, imparando a rapportarsi con il mondo e aiutandolo a sviluppare un buon livello di autostima.
I genitori, gli insegnanti e gli educatori giocano certo un ruolo molto importante in questo percorso, ma c’è un’altra figura che svolge un ruolo decisivo: l’assistente all’infanzia.
Per operare in modo corretto, questo professionista deve possedere conoscenze e competenze che lo aiutino a comprendere le esigenze del bambino, a guidarlo e ad aiutarlo nel suo percorso di crescita. Tali competenze possono essere acquisite frequentando corsi di specializzazione riconosciuti a livello nazionale.
Chi desidera svolgere un ruolo affine a quello dell’assistente all’infanzia, incentrando maggiormente la propria attività sulla progettazione e sulla gestione di attività di tipo ludico e ricreativo, può scegliere di diventare tecnico dell’animazione socio educativa seguendo, anche in questo caso, corsi di specializzazione riconosciuti a livello nazionale ed europeo.
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L’importanza dell’educazione nei primi anni di vita del bambino
Una corretta educazione può aiutare i bambini, fin dai primi anni della loro vita, a crescere bene. Questo è possibile in quanto, soprattutto nel primo periodo di vita, il percorso educativo non comprende solo l’insegnamento di nozioni scientifiche, storiche, linguistiche e via dicendo, ma anche – se non soprattutto – attività che favoriscono lo sviluppo sociale, emotivo e cognitivo.
In particolare, attraverso un adeguato percorso educativo, i più piccoli vengono:
- spronati a collaborare e comunicare con gli altri bambini e con gli adulti in modo corretto;
- aiutati a gestire al meglio le emozioni e a sviluppare l’empatia;
- stimolati a sviluppare pensiero critico e creatività.
Il ruolo chiave dell’assistente all’infanzia
Lungo tutto questo percorso di crescita e di sviluppo delle competenze sociali, emotive e cognitive, l’assistente all’infanzia non svolge certo un ruolo di secondo piano.
Adibito principalmente a fornire assistenza ai più piccoli, prendendosene cura, vigilandoli e aiutando nelle attività di educazione di base e ricreative, diviene, in primo luogo, un vero punto di riferimento affettivo per il bambino. Oltre a questo, lo aiuta a interagire con gli altri e a risolvere i conflitti, e favorisce la partecipazione attiva alle attività ludiche e ricreative.
Come diventare assistente all’infanzia
Chi desidera lavorare in questo settore, diventando assistente all’infanzia o tecnico dell’animazione socio educativa, non necessita di una laurea, ma può seguire appositi corsi di formazione e specializzazione che rilascino attestati di qualifica validi in Italia e nel resto dell’UE.
L’impegno richiesto, in termini di tempo, varia da corso a corso, ma la durata media è di 6/8 mesi, con 2 o 3 lezioni alla settimana con frequenza in aula. Tra le materie di studio rientrano elementi di pedagogia, psicologia, sociologia, tecniche di comunicazione, elementi di dinamica di gruppo, metodologie di pianificazione sociale, tecniche di gioco.
Per ottenere la certificazione, è necessario superare un esame finale.