Il governo italiano ha annunciato l’introduzione di una nuova social card, destinata a facilitare gli acquisti di beni di prima necessità e carburante per le famiglie meno abbienti. Con un valore di 460 euro e senza accrediti, la nuova misura si estende a una platea più ampia rispetto all’anno precedente, coinvolgendo circa 1,4 milioni di persone con un Isee fino a 15mila euro.
L’iniziativa sarà finanziata con oltre 600 milioni di euro, stanziati nella Legge di bilancio allo scopo di supportare economicamente i cittadini in difficoltà. I beneficiari della social card non dovranno presentare domanda, ma verranno automaticamente contattati dall’Inps e dal proprio comune di residenza.
La social card può essere utilizzata per l’acquisto di beni alimentari di base come pane, pasta, carne e uova. Tuttavia, non coprirà le spese per bibite zuccherate o alcoliche, né per marmellate.
Oltre ai beni alimentari, la social card sarà utilizzabile per l’acquisto di carburanti e abbonamenti ai mezzi pubblici, ma non coprirà le spese per medicinali da banco o prodotti per l’igiene personale.
Gli acquisti potranno essere effettuati presso i negozi convenzionati, i quali potrebbero anche offrire uno sconto del 15% sui prodotti acquistati con la card. La carta sarà prodotta da Poste Italiane e distribuita dai comuni, come previsto dal decreto dedicato al tema.
Coloro che già ricevono altri sussidi statali, come la Naspi o la Dis-Coll, non potranno beneficiare della social card. Inoltre, single o coppie senza figli sono esclusi, poiché la precedenza viene data alle famiglie con figli più piccoli o con almeno tre componenti.
Potrebbe essere imposto un limite minimo di due mesi per effettuare il primo acquisto con la social card, al fine di verificare lo stato di bisogno dei beneficiari. Tuttavia, potrebbe essere prevista una finestra aggiuntiva alla fine dell’anno per coloro che non hanno ancora ritirato o utilizzato la propria carta.
La nuova social card rappresenta quindi un importante strumento di sostegno per le famiglie italiane in condizioni di disagio economico, offrendo un aiuto concreto per l’acquisto di beni di prima necessità e carburante.
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