Doppio lavoro: come funzionano i contributi se hai la Partita Iva e lavori anche come dipendente

Il calcolo dei contributi per chi ha doppio lavoro

Il calcolo dei contributi per chi ha doppio lavoro (Fonte: Canva) - www.circuitolavoro.it

Ecco cosa devi sapere se hai doppio lavoro, in merito all’accumulo dei contributi per la Partita IVA e per le mansioni da dipendente.

Si parla spesso dei pro e dei contro dei lavoratori che decidono di adottare un lavoro da dipendente e di quelli che decidono di aprire una Partita IVA, visto che alla fine le incognite ci sono per tutti. Con meno frequenza invece, si parla di chi decide di abbracciare entrambi i rapporti di lavoro.

Non tutti sanno che ci sono delle clausole ben precise e soprattutto non tutti possono lavorare con entrambe le modalità e in entrambi i settori. Per farvi un esempio, il lavoratore dipendente non potrà svolgere la medesima mansione come libero professionista, se questo verrebbe meno al divieto di concorrenza.

Un altro punto delicato riguarda l’accumulo dei contributi. Ecco quindi come funziona per chi ha doppio lavoro, sia come autonomo con Partita IVA che come dipendente, in modo da non farsi cogliere impreparati.

Chi può decidere di avere un doppio lavoro

Non tutti sanno che è possibile combinare il lavoro da dipendente con la Partita IVA, ma che non è così scontato come sembra, in quanto ci sono determinati requisiti da rispettare, per non incorrere in problemi legali. Come vi dicevamo, è importante che il lavoro con la Partita IVA non sia in conflitto di interessi con l’azienda presso la quale si presta attività come dipendente, essendoci il divieto di concorrenza.

Nel settore pubblico poi, per la maggior parte dei casi, il lavoratore non può diventare anche autonomo, avendo un vincolo di esclusività, come riportato dall’articolo 98 della Costituzione. Tuttavia potrebbero essere delle eccezioni, qualora però l’amministrazione per la quale si lavora, autorizzi uno di questi casi: l’incarico è temporaneo e occasionale; l’attività viene svolta in orario diverso dal lavoro pubblico e non c’è conflitto di interesse tra le due attività. Prima quindi di intraprendere un lavoro autonomo, qualora non si voglia rinunciare al propri lavoro da dipendente, è importante quindi conoscerne le varie sfaccettature legali, anche perché questa combinazione potrebbe portarvi diversi vantaggi, come per esempio diversificare le entrate, aggiungendo un introito allo stipendio fisso.

Come si deve regolare chi ha doppio lavoro
Come si deve regolare chi ha doppio lavoro (Fonte: Canva) – www.circuitolavoro.it

I contributi per chi lavora sia con Partita IVA che come dipendente

Ci ha un doppio lavoro dunque deve verificare molteplici aspetti per poter quindi lavorare sia con Partita IVA che come dipendente, tra questi ci sono anche i contributi. Sono svariate la sfaccettature da tenere in considerazione, per esempio chi lavora come dipendente a tempo pieno, può evitare di versare i contributi se ha una ditta individuale, a patto che il primo lavoro sia prevalente sia in termini di orario durante la giornata che in termini di redditi.

Se invece si opera come libero professionista, bisogna iscriversi all’albo professionale o alla gestione separata INPS, con il vantaggio di poter versare meno contributi, visto che gli stessi vengono già versati con il lavoro da dipendente. Come detto in apertura, fareste meglio a informarvi con chi di dovere, in modo da capire tutti i vincoli da rispettare in questo senso.