Fatture dall’estero: quando e perchè possono scattare i controlli del Fisco

Fatture estere (Fonte: Canva) - www.circuitolavoro.it
Ecco quando bisogna emettere le fatture dall’estero e perché possono scattare i controlli da parte del Fisco.
L’ordinamento italiano prevede regole non soltanto per la fatturazione in patria ma anche all’estero, con direttive in merito alla registrazione, alla comunicazione e al trattamento dell’IVA, di tutte quelle fatture che provengono sia da soggetti comunitari che operatori extra-UE.
Si parla del cosiddetto esterometro, cioè l’obbligo di trasmettere in maniera puntuale e analitica tutte le fatture in formato XML, tramite il Sistema di Interscambio, lo stesso usato per le fatture elettroniche italiane, che ha sostituito l’invio mensile dei file aggregati e dei dati delle operazioni transfrontaliere.
Vediamo quindi, quando bisogna inoltrare le fatture dall’estero e perché possono scattare i controlli da parte del Fisco.
Fatture dall’estero: quando emetterle
Quando un’impresa italiana per esempio acquista dei beni o dei servizi da un fornitore stabilito in un altro Paese dell’Unione Europea, deve applicare la reverse charge o inversione contabile. In questo caso, anche se la fattura non ha l’imposta, è il soggetto passivo italiano che deve registrare l’IVA sia a debito che a credito nei propri registri.
Se l’operazione riguarda invece i servizi che provengono da soggetti extra-UE, si applica il medesimo principio ma con modalità diverse, cioè, sarà il contribuente a dover generare un documento elettronico che viene chiamato autofattura, da trasmettere tramite Sdi. Se invece si importano beni fisicamente da Paesi extra UE, l’IVA viene pagata direttamente in dogana e documentata attraverso la bolletta doganale, che vi esortiamo a conservare con cura nella vostra contabilità, per poter chiarire eventuali dubbi che si potrebbero creare in futuro.
Fatture dall’estero: quando scattano i controlli del Fisco
Una volta capito quando bisogna emettere le fatture dall’estero, passiamo al secondo argomento di oggi e cioè, quando scattano i controlli da parte del Fisco. Come riportano da businessonline.it, l’Agenzia delle Entrate si concentra su diversi fattori, prima di far partire i controlli fiscali. In primis, la tempistica di quando inviate le fatture estere mediante l’utilizzo del sistema Sdi, in quanto dovrà essere inviata entro 15 giorni del mese successivo a quello di quando avete ricevuto il documento. In caso di inadempienza, scatteranno sanzioni amministrative che si aggirano ai 2 euro per ogni documento non inviato correttamente, fino a un massimo di 400 euro.
Oltre a questo, il secondo punto da tenere in considerazione è la corretta qualificazione del fornitore estero e la natura dell’operazione che avete svolto. Inoltre, anche i contenuti che vengono riportati in fattura vengono ispezionati con dettaglio dall’Agenzia delle Entrate e in caso di voci non chiare, si inizia con una richiesta di chiarimento e nei casi più gravi, con l’apertura di un accertamento. Infine, l’ente verificherà anche la coerenza tra ciò che avete dichiarato e l’entità delle fatture estere ricevute.