Riparare invece di buttare | La direttiva UE entra in vigore e cambia smartphone ed elettrodomestici, c’è una data chiave
Riparare tecnologia UE (Pexels) - Stylology
L’Unione Europea dice basta all’obsolescenza programmata. Con la nuova direttiva sul diritto alla riparazione, cambiano regole e diritti per smartphone, elettrodomestici e prodotti elettronici. Ecco da quando parte tutto e cosa potrai pretendere.
La direttiva UE sul diritto alla riparazione è stata approvata definitivamente nel 2024 e entrerà in vigore in tutti gli Stati membri entro il primo semestre del 2026. L’obiettivo è estendere la vita utile dei prodotti elettronici, ridurre i rifiuti e offrire ai consumatori più strumenti per scegliere la riparazione invece della sostituzione. La data chiave è fissata per il 1° aprile 2026, termine entro cui l’Italia dovrà recepire le nuove disposizioni.
La norma stabilisce che, durante il periodo di garanzia legale, i produttori saranno obbligati a proporre la riparazione come opzione prioritaria, quando possibile. Dopo la scadenza della garanzia, il consumatore potrà richiedere l’intervento del produttore o di un centro indipendente autorizzato, con accesso a pezzi di ricambio e manuali di riparazione per un periodo minimo di 10 anni.
Cosa cambia per smartphone, lavatrici, TV e piccoli elettrodomestici
Smartphone, tablet, lavatrici, lavastoviglie, televisori e aspirapolvere sono tra i primi prodotti interessati dalla nuova normativa. I produttori dovranno garantire la disponibilità di componenti come batterie, display, sportelli, pompe e motori anche dopo la fine della commercializzazione del modello. Inoltre, le riparazioni dovranno essere economicamente accessibili e completate entro tempi ragionevoli, pena sanzioni.
Le aziende saranno anche tenute a comunicare in modo trasparente la possibilità di riparazione sul prodotto, indicando un “indice di riparabilità” già adottato in Francia. Questo renderà più semplice per i consumatori confrontare i dispositivi anche sulla base della durata e non solo del prezzo.

Come cambia il rapporto con l’assistenza e cosa puoi chiedere in più
Una delle novità più importanti è che il consumatore potrà richiedere la riparazione anche dopo la fine della garanzia legale, senza dover dimostrare difetti originari. I produttori non potranno più rifiutare l’intervento se il pezzo è ancora disponibile e riparabile secondo i criteri tecnici. Questo rafforza il diritto alla scelta e apre nuove opportunità per i centri assistenza indipendenti.
Inoltre, sarà vietato utilizzare componenti software che impediscono la sostituzione di pezzi non originali, se equivalenti. Il consumatore potrà anche chiedere una riparazione “su richiesta” a prezzo calmierato per alcuni dispositivi, con tariffari trasparenti pubblicati online dalle aziende.
La direttiva UE rappresenta un cambio culturale prima ancora che normativo. Riparare invece di buttare non sarà più una scelta di pochi, ma un diritto garantito. E dal 1° aprile 2026, potrai davvero pretendere che il tuo elettrodomestico venga aggiustato, non sostituito senza alternativa.