TARI: se hai pagato troppo, ti spetta un rimborso | Come ottenerlo in modo facile e veloce

Caos per quanto riguarda il pagamento della TARI (Fonte: Canva) - www.circuitolavoro.it
Se avete pagato troppo di TARI vi spetta un rimborso, ecco qual è la procedura corretta da seguire.
Ogni cittadino ha dei diritti e dei doveri e tra questi ultimi rientrano sicuramente il pagamento delle tasse e delle bollette varie per poter vivere in tranquillità in casa propria, senza il rischio di more e pignoramenti.
Sarebbe sempre meglio cercare di pagare quanto dovuto con regolarità, in modo da evitare di essere contattati dall’Agenzia delle Entrate con cartelle esattoriali e similari, anche perché non è sicuramente un’esperienza piacevole avere debiti pendenti a proprio carico.
Purtroppo a volte accadono eventi che ci demoliscono i piani, come la perdita del lavoro, per questo motivo spesso i vari enti prevedono il pagamento rateizzato per riuscire a sostenere meglio il debito dovuto.
Tra questi pagamenti obbligatori rientra sicuramente il pagamento della TARI. In questi giorni però si sta parlando di un possibile errore che potrebbe aver causato un pagamento eccessivo verso i contribuenti i quali potranno richiedere un rimborso. Ecco come fare.
Il problema del calcolo del pagamento della TARI
La TARI, cioè la Tassa sui Rifiuti, è quell’imposta dovuta obbligatoriamente dai cittadini per finanziare i costi relativi al servizio pubblico di raccolta e smaltimento di rifiuti che avviene in ogni Comune. Questa tassa comunale non è uguale per tutti poiché il calcolo si basa sulla metratura dell’immobile, sui componenti del nucleo familiare che ci vivono e sulle direttive che vengono rilasciate da Comune a Comune. Questo importo potrà essere poi pagato in un’unica soluzione o diviso in più rate da pagare attraverso il Modello F24, il bollettino MAV o bollettino postale.
Fin qui direte voi, sono tutte informazioni che tutti conosciamo e allora qual è il problema? Il problema in realtà è stato chiarito dalla Cassazione come leggiamo nell’articolo pubblicato da emiliaromagna5stelle.it, poiché dalla sentenza è emerso che i cittadini potrebbero aver pagato una somma errata per il calcolo della TARI. La sentenza ha evidenziato che il calcolo deve basarsi esclusivamente sulla superficie realmente utilizzata e non spazi quali balconi, cantine e altri locali che non possono essere considerati parte integrante per la produzione di rifiuti. Questa errata interpretazione della normativa da parte delle amministrazioni comunali ha alzato i costi finali delle bollette. Questa rivelazione apre un nuovo capitolo in questo contesto, poiché i cittadini potrebbero aver diritto a un rimborso degli ultimi dieci anni. Ecco come fare per poterlo richiedere.
Come richiedere il rimborso della TARI
Dopo aver capito il motivo per cui potreste aver pagato una TARI più alta, ecco come fare per ottenere il rimborso. Come prosegue l’articolo pubblicato sul sito di emiliaromagna5stelle.it, se pensate di aver pagato una cifra errata in bolletta in merito alla TARI, dopo aver letto le direttive esposte dalla Cassazione, sappiate che è un vostro diritto chiedere un rimborso.
Per fare ciò dovrete inoltrare un’istanza al Comune allegando il motivo per cui pensate di aver pagato un importo errato, accompagnato dalla documentazione utile: copie delle ultime bollette, planimetrie catastali e la copia della sentenza della Cassazione. Se l’ente dovesse respingere la richiesta e voi siete sicuri di aver ragione, potrete rivolgervi al giudice tributario, presentando un ricorso. Questa sentenza comunque apre un nuovo scenario in merito al calcolo della TARI, portando quindi le amministrazioni comunali a rivedere i loro calcoli, per evitare che una pioggia di ricorsi gli piombi all’improvviso “sulle spalle”.