Sarà operativa da giugno la nuova agenzia per il lavoro prevista dal Jobs Act. Si tratta dell’Anpal, nata con un obiettivo ben preciso: migliorare il collocamento dei disoccupati e tolleranza zero nei confronti di chi d’ora in poi rifiuterà un posto di lavoro percependo l’indennità di disoccupazione.
Il Jobs Act prevede diversi strumenti a sostegno al reddito per chi è disoccupato. Al termine del rapporto di lavoro, si può avere accesso alla Nuova AspI (Naspi), anche per chi ha una storia contributiva breve. Novità importante per l’accesso alla disoccupazione è quella nei riguardi dei collaboratori a progetto che con la nuova Dis-Coll potranno usufruire di una forma di agevolazione economica. Inoltre per i soggetti più svantaggiati è previsto l’Assegno di disoccupazione involontaria (Asdi) che potrà essere richiesto una volta conclusa la Naspi.
La Dis-Coll, introdotta a favore dei collaboratori coordinati e continuativi è stata estesa anche agli eventi di disoccupazione che si verificano a far data dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2016 nella Legge di Stabilità 2016. Le domande vanno presentate dai lavoratori con contratto di collaborazione di cui al comma 1 dell’art. 15 del d.lgs. n. 22 del 2015, solo per via telematica, entro il termine di sessantotto giorni dalla data di cessazione del contratto di collaborazione. In via transitoria, per le cessazioni intercorse tra il 1° gennaio 2016 e il 5 maggio 2016, tale termine decorre dalla data di pubblicazione della circolare stessa.
Presupposto necessario è che gli stessi siano iscritti in via esclusiva alla gestione separata e abbiano almeno tre mesi di contribuzione. Il periodo di osservazione per l’individuazione del requisito contributivo va dal 1° gennaio dell’anno civile precedente la data di cessazione dal lavoro fino alla predetta data di cessazione.
L’Asdi introdotta dal Decreto Legislativo sugli ammortizzatori sociali (Dlgs 22/2015) in attuazione della Legge Delega sul Jobs Act, è destinata a coloro già beneficiari della Naspi (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego) che ne abbiano fruito per l’intera sua durata fino al 31 dicembre 2015, privi di occupazione e in condizione economica di bisogno.
Attenzione però, ora con l’Anpal il maggiore impegno nella tutela del lavoratore e quindi volto a creare politiche attive del lavoro, si traduce in un stop al sussidio qualora il disoccupato si rifiutasse di accettare un’opportunità di lavoro o di formazione continuando a percepire l’indennità di disoccupazione. L’Anpal dovrebbe gestire all’inizio l’assegno di ricollocazione per poi avere un ruolo di rilievo nella ridefinizione del sistema dei centri per l’impiego.
L’Anpal, secondo le parole del presidente Maurizio del Conte, può controllare in tempo reale se la persona che non si presenta al corso di formazione (o non accetta un lavoro) prende la Naspi e avvertire l’Inps che dovrebbe togliere almeno una parte del sussidio. La nuova agenzia scende in campo per colmare la lacuna tra tra chi eroga l’indennità di disoccupazione e chi dovrebbe vigilare sul percorso di attivazione del disoccupato (centri per l’impiego).