Ci sono probabilmente poche esperienze al mondo che hanno una portata sconvolgente quanto la nascita di un figlio all’interno della vita di un essere umano.
Un bambino influenza dinamiche individuali e relazionali, ha il potere di far cambiare ritmi, abitudini, modi di essere e di agire, può spostare equilibri sbilanciandoli o riassestandoli.
Si tratta di un’avventura emozionante e complessa e che, a differenza di altri cambiamenti che apportiamo alla nostra vita, non ha una vera e propria fine. Certo, dalla nascita fino alla maggiore età c’è un impegno anche economico dietro alla gestione di un figlio decisamente non di poco conto: per questo con la Legge di Stabilità, il Governo ha stanziato 298 milioni di euro per l’anno 2015, mettendo a disposizione dei neogenitori un bonus bebè pari a 80 euro al mese.
Il bonus bebè 2015, a fronte di uno stanziamento del Governo di 298 milioni di euro, prevede l’erogazione da parte dell’INPS di un assegno mensile di 80 euro (960 euro in un anno) riservato alle madri per ogni figlio, nato o adottato, tra Gennaio 2015 e Dicembre 2017 fino al compimento dei 3 anni d’età del bambino. Attualmente non ci sono limitazioni per quanto riguarda altri bonus erogati dall’INPS, come gli 80 euro in busta paga o la tipologia di lavoro svolta dai genitori del bambino.
Per poter richiedere il bonus bebè, è necessario essere in possesso dei seguenti requisiti:
- aver partorito o adottato un bambino dal 1 Gennaio 2015 al 31 Dicembre 2017
- non aver conseguito un reddito superiore ai 90.000 euro nell’anno solare precedente alla nascita o all’adozione del bambino (limite che non sussiste qualora si tratti del quinto bambino nato o adottato all’interno del nucleo familiare)
Per ottenere il bonus bebè, è necessario inviare la domanda all’INPS anche se, a causa dell’assenza di decreti attuativi, la procedura precisa è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale. Per avere maggiori informazioni sul bonus bebè, è possibile consultare il testo della Legge di stabilità.