Con il passare degli anni nel mondo del lavoro emergono figure nuove professionali capaci di stravolgere interi settori, tra di essi rientra sicuramente l’ingegnere gestionale. Quest’ultimo, per chi non lo sapesse, è un professionista poliedrico, che possiede molteplici ed interessanti competenze e riesce ad adattarsi al mercato del lavoro sempre più dinamico. Infatti, per diventare un ingegnere gestionale, occorre conseguire una laurea in ingegneria gestionale telematica o presso un ateneo pubblico, in modo da acquisire conoscenze multidisciplinari che permettano di trovare impiego in più settori.
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Cosa studiare per diventare ingegnere gestionale?
Come sopra anticipato, per diventare un ingegnere gestionale, è fondamentale conseguire la laurea, pertanto, occorre iscriversi ad una facoltà di ingegneria gestionale telematica oppure ad un ateneo tradizionale. Sono molteplici le università che propongono questo corso di studi, distribuite su tutto il territorio e non solo. Grazie alla tecnologia, infatti, è possibile studiare anche ingegneria gestionale telematica. I piani di studio di ciascun ateneo sono molto simili e sono caratterizzati dalla loro eterogeneità. Il corso di laurea di ingegneria gestionale, infatti, è caratterizzato da una pluralità di materie, molte delle quali completamente diverse.
Più precisamente, è necessario superare esami in ambito economico e di gestione aziendale, di matematica e statistica, di informatica, analisi, diritto, matematica, fisica ed anche lingua inglese o altra lingua straniera. Dopo aver conseguito una laurea triennale, più generica, è possibile anche completare gli studi con un percorso magistrale, al fine di specializzarsi in un singolo ambito. Questa seconda opzione è sicuramente consigliabile perché con una laurea magistrale è possibile trovare con maggiore facilità società interessate ad assumere giovani laureati che abbiano concluso il loro percorso di formazione.
Dove lavora un ingegnere gestionale?
L’eterogeneità dell’ingegnere gestionale gli permette di svolgere la propria attività in tantissimi settori, sia nelle organizzazioni pubbliche che private. Più precisamente, la figura dell’ingegnere gestionale coniuga competenze tecniche ed economiche, pertanto trova spazio in diversi settori lavorativi, come le industrie manifatturiere, i trasporti e la logistica, la consulenza, la manutenzione, e così via dicendo.
Tuttavia, sono molteplici i soggetti che hanno conseguito una laurea in ingegneria gestionale telematica o tradizionale e lavorano nei servizi. Un ingegnere gestionale può lavorare come libero professionista, ma può anche essere assunto direttamente dalle imprese, oppure ancora trovare impiego nelle amministrazioni pubbliche, dopo aver superato un concorso.
In pratica, l’ingegnere professionale, in virtù del proprio bagaglio di competenze, potrebbe lavorare, in astratto, in qualsiasi organizzazione aziendale.
Perché oggi è vantaggioso studiare ingegneria gestionale?
Molto spesso il mondo dell’università non viene visto di buon occhio, specie in Italia dove il tasso dei laureati scende sempre di più con il passare degli anni. Il motivo principale è la difficoltà dei neolaureati nel trovare un lavoro dopo aver conseguito il titolo. Tutto ciò non accade per i giovani ingegneri gestionali. Statisticamente parlando, infatti, coloro che hanno conquistato questo titolo di studio (anche se da pochi mesi) riescono a trovare un ottimo impiego senza particolari difficoltà, anche senza particolari esperienze di lavoro. Tutto ciò non può non essere un ottimo motivo per intraprendere questo percorso di studi.