Il DPCM 60 CFU, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che ridefinisce i percorsi di formazione iniziale per gli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado, è finalmente una realtà.
Questo provvedimento, tanto atteso, è stato ufficialmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, portando significative modifiche al panorama dell’istruzione in Italia.
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DPCM 60 CFU: nuovi percorsi di formazione
Il DPCM introduce una serie di cambiamenti significativi nei percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Uno degli aspetti più rilevanti è l’implementazione di nuovi standard di formazione, con l’obiettivo di garantire una preparazione più solida e uniforme per i futuri docenti.
Il testo del DPCM delinea i contenuti dei Crediti Formativi Universitari (CFU) da conseguire e gli obiettivi minimi di ogni corso. Si distinguono tre percorsi principali: 60 CFU, 30 CFU per coloro che hanno maturato almeno 3 anni di servizio, e 36 CFU per coloro che hanno già conseguito i 24 CFU previsti precedentemente.
Requisiti standard
Il percorso formativo standard richiede l’acquisizione di almeno 60 CFU, ma il DPCM prevede anche alternative per chi ha esperienza pregressa o ha già ottenuto una parte dei crediti richiesti. Questa flessibilità mira a riconoscere il valore dell’esperienza e a semplificare il processo di abilitazione per chi ha già un background educativo.
Accreditamento e valutazione
Un elemento chiave del DPCM è l’istituzione di un rigoroso sistema di accreditamento gestito dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR). Questo organismo sarà responsabile di definire i percorsi formativi, monitorare la qualità della formazione e valutare gli aspiranti docenti.
I nuovi percorsi di formazione si concluderanno con un esame finale, che comprenderà una prova scritta e una lezione simulata. Il superamento di queste prove garantirà ai candidati il conseguimento dell’abilitazione come docenti, in conformità agli standard minimi stabiliti dal DPCM. La commissione giudicatrice sarà specificamente composta per valutare i candidati in base a criteri definiti.
Valutazione periodica
Per garantire la coerenza e l’omogeneità della qualità dell’offerta formativa delle università, l’ANVUR effettuerà una valutazione periodica “ex post” dei percorsi formativi. Questo processo terrà conto del “tasso di successo” dei nuovi abilitati alle procedure di reclutamento per la scuola, contribuendo così a migliorare continuamente i percorsi di formazione e garantire una preparazione di alta qualità per gli insegnanti.
Nel frattempo, si delineano prospettive molto interessanti per il futuro. Con l’avvio del nuovo anno scolastico, numerose famiglie si trovano ad affrontare oneri finanziari notevoli, che comprendono tasse scolastiche, affitti, costi dei libri e trasporti. Al fine di alleggerire questo peso economico, il governo ha introdotto una serie di aiuti e bonus scuola, destinati a fornire un sollievo concreto alle famiglie italiane.
Inoltre, è stato pubblicato un decreto e una nota esplicativa che delineano le istruzioni per presentare domanda di pensionamento scuola a partire dal 1° settembre 2024. I docenti e il personale ATA possono iniziare a presentare le loro istanze dal 19 settembre al 23 ottobre 2023, mentre i dirigenti scolastici hanno tempo fino al 28 febbraio 2024 per procedere con le loro richieste.
Questi importanti sviluppi offrono una panoramica delle prossime fasi cruciali per il settore dell’istruzione in Italia, con implicazioni significative sia per le famiglie che per il personale scolastico.