Addio alla Certificazione Unica per forfettari dal 2024: fatturazione elettronica obbligatoria

L'abolizione della Certificazione Unica per i contribuenti forfettari e minimi rende la burocrazia fiscale più leggera: cosa cambia da gennaio 2024.

Il panorama fiscale italiano sta per subire un cambiamento significativo con l’abolizione dell’obbligo di invio della Certificazione Unica (CU) per i forfettari e i contribuenti minimi a partire dal 1° gennaio 2024. Questa riforma, annunciata nel decreto legislativo in materia di semplificazioni, promette di semplificare notevolmente gli adempimenti fiscali, e si collega all’obbligo di fatturazione elettronica che coinvolgerà tutte le partite IVA indipendentemente dall’importo di ricavi o compensi.

Addio alla Certificazione Unica per forfettari e minimi

Una delle novità più significative del decreto legislativo in materia di semplificazioni, approvato nel corso del Consiglio dei Ministri il 23 ottobre 2023, è l’abolizione dell’obbligo di trasmettere e consegnare la Certificazione Unica per i titolari di partita IVA in regime forfettario e nel regime dei minimi a decorrere dal periodo d’imposta 2024. Questa decisione rappresenta un passo importante verso la semplificazione degli adempimenti fiscali, soprattutto in un contesto in cui l’obbligo di fatturazione elettronica si estenderà a tutte le partite IVA.

Fatturazione elettronica: obbligo generalizzato dal 1° gennaio 2024

Dal 1° gennaio 2024, entrerà in vigore l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica per tutte le partite IVA. Questa mossa segna la fine degli esoneri rimanenti, inclusa l’esclusione dei soggetti con ricavi o compensi inferiori a 25.000 euro. Ricordiamo che a partire dal 1° luglio 2022, la fatturazione elettronica era stata estesa obbligatoriamente ai titolari di partita IVA con ricavi o compensi superiori a 25.000 euro nel 2021, incluso chi godeva di regimi agevolati.

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Estensione dell’obbligo a tutte le partite IVA

Con l’entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica per tutte le partite IVA, vengono inclusi anche i titolari di partita IVA precedentemente esonerati, come quelli in regime di vantaggio, forfettario e le associazioni sportive dilettantistiche, associazioni senza fini di lucro e pro loco che hanno optato per la tassazione agevolata. Questo significa che tutti i contribuenti, indipendentemente dal volume di ricavi o compensi, dovranno adottare la fatturazione elettronica a partire dal prossimo anno.

Semplificazione degli adempimenti

Questo cambiamento nell’obbligo di fatturazione elettronica si sposa perfettamente con la razionalizzazione degli adempimenti fiscali per i sostituti d’imposta. Il decreto legislativo ha modificato l’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica del 22 luglio 1998, n. 322, per eliminare l’obbligo di trasmettere e consegnare la Certificazione Unica relativa ai forfettari e minimi a decorrere dal 2024. Questo significa che i dati relativi ai compensi erogati saranno automaticamente disponibili negli archivi dell’Agenzia delle Entrate, grazie al Sistema di Interscambio delle fatture relative alle operazioni eseguite dal 1° gennaio 2024.

L’addio alla Certificazione Unica per forfettari e minimi rappresenta un passo importante verso la semplificazione degli adempimenti fiscali in Italia. Questo cambiamento è strettamente legato all’obbligo di fatturazione elettronica esteso a tutte le partite IVA, e promette di semplificare notevolmente la vita dei contribuenti e dei sostituti d’imposta. Questi passi verso la digitalizzazione del sistema fiscale sono parte degli sforzi per modernizzare e semplificare la burocrazia fiscale in Italia.

Inoltre, i professionisti con partita IVA avranno ora l’opportunità di rateizzare il pagamento dell’acconto dell’Irpef di novembre, consentendo una suddivisione agevolata in sei rate mensili da gennaio a giugno 2024. Nel frattempo, è fondamentale ricordare che il termine per richiedere il Bonus ISCRO sta per scadere. Pertanto, per i lavoratori autonomi che affrontano difficoltà, è essenziale assicurarsi di soddisfare i requisiti e presentare la domanda per il bonus per le partite IVA prima della scadenza del 31 ottobre. Per ulteriori aggiornamenti e dettagli, ti invitiamo a consultare la nostra sezione dedicata alle notizie fiscali.

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Autore
Valerio Mainolfi
Valerio Mainolfi
Specializzato in comunicazione e marketing, amante della scrittura creativa, navigo costantemente tra ambizioni future e sfide del nostro tempo, agganciato all’evoluzione illogica del mio essere.