Contratto Apprendistato, tutti i dettagli: i cambiamenti con il decreto Lavoro 2023

Un nuovo scenario per le assunzioni 2023: vantaggi per i percettori dell'assegno di inclusione e nuovi incentivi per i contratti di apprendistato.

Il decreto Lavoro, approvato durante una riunione del Consiglio dei Ministri lo scorso primo maggio, è entrato in vigore alcuni giorni dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 4 maggio 2023. Come precedentemente annunciato, il decreto presenta diversi aggiornamenti e novità. A titolo esemplificativo, si segnala la riduzione delle imposte sul lavoro, la sostituzione del reddito di cittadinanza con l’assegno di inclusione, nuovi incentivi per le assunzioni, maggiori controlli sulla sicurezza sul posto di lavoro, incrementi dell’assegno unico figli e l’aumento della soglia dei fringe benefit per i genitori con figli, oltre a nuovi fondi stanziati per il bonus trasporti. Si tratta di un ampio e completo pacchetto di misure che include anche modifiche alle regole dei contratti di apprendistato.

Quali sono i cambiamenti concreti?

In particolare, il limite di età per accedere a questo tipo di accordo sarà diverso, consentendo ai datori di lavoro di proporre l’apprendistato a un numero maggiore di dipendenti rispetto al passato. Tuttavia, non è tutto qui.

Esaminiamo da vicino tutti i dettagli.

Contratto di apprendistato 2023: eliminati i limiti d’età

Tra le notizie riguardanti l’abbassamento delle tasse sul lavoro e gli aggiornamenti sulle misure per agevolare l’accesso all’occupazione, compreso il supporto ai cosiddetti NEET, c’è una novità di grande importanza che riguarda i contratti di apprendistato. Infatti, il decreto Lavoro ha introdotto una sorta di rivoluzione per questi contratti, eliminando il limite di età precedentemente fissato a 29 anni. Questo vincolo aveva avuto un impatto significativo, in particolare, nei settori turistico e termale.

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Con l’entrata in vigore di questa normativa, le persone in questi settori potranno sottoscrivere un contratto di apprendistato anche se hanno un’età superiore ai 29 anni. In altre parole, il limite di età di 29 anni viene eliminato esclusivamente per i settori del turismo, delle fiere, dei parchi divertimento e termali, e questo sarà valido per un periodo massimo di 3 anni a partire dall’entrata in vigore del decreto Lavoro. Tuttavia, per assumere persone di età superiore ai 40 anni con un contratto di apprendistato professionalizzante, sarà necessario che siano disoccupati e abbiano sottoscritto l’immediata disponibilità al lavoro (DID), partecipando a misure di politica attiva concordate con il Centro per l’Impiego locale.

Nuovi incentivi per le assunzioni: beneficiari dell’assegno di inclusione e contratto di apprendistato

In relazione ai beneficiari del nuovo assegno di inclusione, è importante sottolineare che sono previsti incentivi per le assunzioni. I datori di lavoro che scelgono di assumere coloro che ricevono questa prestazione potranno beneficiare di un vantaggio speciale per i primi 12 mesi.

Nello specifico, l’incentivo per le assunzioni si traduce in una completa esenzione dei contributi previdenziali a carico sia del datore di lavoro che del lavoratore (ad eccezione dei premi e contributi dovuti all’INAIL). Tale esenzione sarà applicata entro il limite di 8.000 euro all’anno e sarà valida per le assunzioni a tempo indeterminato o in regime di apprendistato.

Incentivo assunzioni NEET

Il decreto Lavoro recentemente approvato introduce anche un nuovo incentivo per le assunzioni di giovani NEET sotto i 30 anni, noto come “bonus assunzioni giovani NEET under 30“. Questo bonus consiste in un contributo destinato alle imprese private e alle aziende che assumono giovani NEET registrati al Programma Operativo Nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani” nel secondo semestre di quest’anno. L’incentivo sarà applicato per un periodo di 12 mesi e corrisponderà al 60% della retribuzione mensile lorda soggetta a contributi previdenziali. È importante sottolineare che questo beneficio si applica anche ai contratti di apprendistato.

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Inoltre, il decreto governativo apporta modifiche alle regole sulla somministrazione di lavoro. I limiti percentuali legati alle assunzioni con contratto di apprendistato in regime di somministrazione vengono eliminati.

Infine, vale la pena ricordare che in generale un contratto di apprendistato è un tipo di contratto di lavoro subordinato che prevede un periodo iniziale di formazione, dopo il quale il rapporto di lavoro continua come contratto a tempo indeterminato, a meno che non ci sia una rescissione da parte delle parti.

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Autore
Valerio Mainolfi
Valerio Mainolfi
Specializzato in comunicazione e marketing, amante della scrittura creativa, navigo costantemente tra ambizioni future e sfide del nostro tempo, agganciato all’evoluzione illogica del mio essere.