A partire dal mese di maggio del 2023, l’abbattimento del cuneo fiscale subirà un aumento al 6% e al 7%, a seconda dell’ammontare del reddito del lavoratore. Tale decisione era stata precedentemente annunciata con l’approvazione del DEF 2023 e successivamente confermata con l’approvazione del Decreto Lavoro il 1° maggio, che è diventato operativo dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. La riduzione del cuneo fiscale subirà una diminuzione di 4 punti percentuali a partire dal mese di luglio.
Ciò implica che le buste paga dei dipendenti subiranno ancora delle modifiche, ma solo per un periodo di cinque mesi. Ci saranno ulteriori incrementi e un nuovo abbattimento della pressione fiscale, ma di quanto precisamente?
In questo articolo esamineremo gli effetti del nuovo taglio al cuneo fiscale sulla busta paga dei lavoratori dal luglio al dicembre del 2023, escludendo la tredicesima.
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Novità in busta paga a luglio e riduzione del cuneo fiscale
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto Lavoro il 1° maggio, che prevede un nuovo taglio del cuneo fiscale sulle retribuzioni medio-basse. Ciò aumenterà lo stipendio netto dei lavoratori dipendenti e l’abbattimento dei contributi scatterà dal 1° luglio fino a dicembre, portando ad un aumento temporaneo della busta paga. Questo taglio si somma a quello previsto dalla manovra, che si applica per tutto l’anno ai dipendenti che si trovano in specifiche fasce di importo retributivo. In totale, ciò si tradurrà in un incremento del 4% del taglio del cuneo fiscale.
Lo sgravio contributivo verrà elevato dal 3% al 7% per i redditi fino a 25.000 euro e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35.000 euro.
Il governo ha stimato un importo aggiuntivo di circa 100 euro, ma questa cifra comprende già l’aumento previsto dalla legge di bilancio. Ad esempio, per una retribuzione annua di 10.000 euro lordi, che equivale a circa 780 euro netti al mese, la manovra prevede già un aumento di circa 19 euro al mese. A questa cifra si aggiungono ora altri 25 euro, portando ad un aumento complessivo di quasi 45 euro.
Per le retribuzioni lorde di 15.000 euro, l’aumento diventa 67 euro, mentre per coloro che guadagnano 20.000 euro lordi annui si prevede un incremento di 77 euro mensili. Per chi percepisce 25.000 euro l’anno, l’aumento sarà di 96 euro. Tuttavia, gli effetti del taglio saranno in proporzione inferiori per le retribuzioni lorde tra i 25.000 e i 35.000 euro. Nel caso di un reddito annuo di 30.000 euro, si prevede un incremento di circa 91 euro al mese, mentre per chi guadagna 35.000 euro, l’aumento sarà di 98,5 euro al mese.
Per ora, non ci saranno sconti contributivi oltre questa soglia.
Chi saranno i beneficiari della manovra e attenzione ai requisiti
Il Decreto del Lavoro approvato il 1° maggio 2023 prevede un taglio del cuneo fiscale che porterà un aumento in busta paga per alcuni lavoratori dipendenti nel secondo semestre del 2023. Questa agevolazione riguarda i dipendenti, gli apprendisti e i lavoratori agricoli con un reddito annuo lordo inferiore a 35.000 €. I lavoratori domestici, invece, sono esclusi dall’agevolazione. È compito del datore di lavoro verificare il requisito ogni mese.
L’effetto della misura diventerà evidente a partire da luglio 2023 e gli importi maggiorati arriveranno con lo stipendio di agosto. Lo sgravio contributivo avrà scadenza a fine anno, ma il governo intende trovare le risorse per prorogarlo.
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