Un emendamento presentato da Fratelli d’Italia al decreto Asset ha aperto le porte a una proroga delle agevolazioni per i mutui prima casa destinati ai cittadini under 36. Tuttavia, questa estensione del beneficio verrà accompagnata da nuovi requisiti, tra cui un abbassamento della soglia di reddito.
In questo articolo, esploreremo i dettagli di questa proposta e le possibili implicazioni per i giovani in cerca della loro prima casa.
Indice dei contenuti
Bonus Mutui Prima Casa Under 36: la proroga delle agevolazioni
Tra i 550 emendamenti presentati alle commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato, spicca quello di Fratelli d’Italia, partito di Giorgia Meloni, che mira a estendere le agevolazioni per i mutui prima casa fino al 31 dicembre 2024.
Tuttavia, la novità principale è l’abbassamento della soglia di reddito annuale da 40mila euro a 30mila euro per poter accedere a queste agevolazioni. Questo significa che solo coloro con un reddito inferiore a 30mila euro avranno diritto alla garanzia statale dell’80% per il loro mutuo prima casa.
Cambio nella destinazione del fondo prima casa
Oltre all’abbassamento dei requisiti di reddito, l’emendamento di Fratelli d’Italia propone un cambiamento nella destinazione del fondo prima casa. Attualmente, la garanzia del Fondo è concessa nella misura massima del 50% della quota capitale con priorità per alcune categorie.
Con questa proposta, la garanzia sarebbe destinata “esclusivamente” all’accesso al credito da parte delle giovani coppie, dei nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, dei conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari e dei giovani sotto i 36 anni di età. Questo cambiamento mira a favorire specificamente i giovani e le famiglie in difficoltà economica nella ricerca della loro prima casa.
Tempi stretti per l’esame del Decreto
L’introduzione di questo emendamento pone una scadenza serrata per l’esame del decreto. Le tempistiche potrebbero essere influenzate dal confronto con l’opposizione e dalla necessità di votare il mandato al relatore. Inoltre, il decreto legge dovrà essere successivamente approvato anche dalla Camera per essere convertito in legge entro il 9 ottobre.
Il dibattito in corso e l’esame del decreto rivestono un’importanza cruciale per determinare l’impatto finale di queste modifiche sul mercato immobiliare e sui cittadini interessati. Resta da vedere se queste proposte saranno alla fine accettate e se contribuiranno effettivamente a facilitare l’acquisto della prima casa per i giovani italiani.
Nel frattempo, il governo prosegue nella sua politica di sostegno nei confronti delle famiglie italiane. Nel corso del 2023, sono previsti diversi incentivi destinati alle famiglie italiane con un ISEE inferiore ai 20.000 euro. Per conoscere tutti i dettagli e l’elenco completo di questi incentivi, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento dedicato.
Inoltre, l’esecutivo sta progettando l’introduzione di un bonus spesa che non richiederà la presentazione dell’ISEE. Per ottenere ulteriori informazioni su questa iniziativa, ti invitiamo a consultare il nostro articolo.