Bonus ristrutturazione 2024: come trasferire le detrazioni dal genitore al figlio

Scopri come funziona il trasferimento delle detrazioni del bonus ristrutturazione dal genitore al figlio, le condizioni necessarie e i chiarimenti forniti dall'Agenzia delle Entrate per il 2024.

La normativa italiana prevede la possibilità di trasferire le detrazioni relative al bonus ristrutturazione dal genitore al figlio, anche in caso di decesso del primo. Questo meccanismo è fondamentale per assicurare la continuità delle agevolazioni fiscali, specialmente nel contesto della trasmissione del patrimonio immobiliare familiare.

Le condizioni per il trasferimento

Perché il trasferimento delle detrazioni sia valido, è necessario rispettare alcune condizioni. Prima di tutto, il genitore defunto deve essere colui che ha sostenuto le spese per gli interventi di ristrutturazione. Inoltre, l’immobile oggetto dei lavori può essere già di proprietà del figlio sia durante che dopo la realizzazione degli interventi. Tuttavia, un aspetto essenziale è la detenzione materiale e diretta dell’abitazione da parte del figlio.

La procedura nella dichiarazione dei redditi

Con l’avvicinarsi della scadenza per l’invio del modello 730/2024, molti contribuenti possono avere dubbi su come indicare correttamente le detrazioni derivanti dal bonus ristrutturazione. Un esempio è stato sollevato da un lettore, che chiedeva chiarimenti sulla possibilità di usufruire delle rate residue di una detrazione già in essere, dopo il decesso del padre.

In risposta, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, se il genitore convivente che ha sostenuto le spese è deceduto, il figlio può continuare a beneficiare delle rate residue della detrazione, a condizione che abbia la detenzione diretta e materiale dell’immobile, anche se già di sua proprietà.

I documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate

La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 17/2023 ha fornito ulteriori chiarimenti sul tema del trasferimento delle detrazioni. Oltre al caso di trasferimento tra genitori e figli, viene menzionato anche il caso in cui il defunto fosse conduttore dell’immobile. In tali situazioni, il trasferimento dell’agevolazione è subordinato alla continuità della detenzione dell’immobile, ad esempio con il subentro nel contratto di locazione da parte dell’erede.

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Il documento chiarisce che, anche se l’immobile era già nel patrimonio dell’erede, questi può continuare a godere delle detrazioni residue, poiché esiste un vincolo giuridico con l’immobile che consente di fruire dell’agevolazione. Tuttavia, nel caso di vendita o donazione dell’immobile, le quote residue delle detrazioni non vengono trasferite all’acquirente o al donatario.

Casi particolari: vendita e donazione

Un punto importante da sottolineare è che, in caso di vendita o donazione dell’immobile, le quote residue delle detrazioni non vengono trasferite. Questo vale anche nel caso in cui la vendita o la donazione avvengano nello stesso anno in cui è stata accettata l’eredità. Pertanto, l’erede può beneficiare delle agevolazioni solo se mantiene la detenzione diretta e materiale dell’immobile.

Il trasferimento della detrazione relativa al bonus ristrutturazione è possibile, ma solo se vengono rispettate precise condizioni legali e fiscali. Il principio alla base di questa agevolazione è la continuità del vincolo giuridico tra il soggetto che ha sostenuto le spese e l’immobile. Questo strumento permette di garantire una certa stabilità nella gestione delle detrazioni anche in caso di passaggio generazionale, offrendo un aiuto concreto alle famiglie nella gestione dei propri beni immobili. Per rimanere aggiornato, visita la nostra pagina dedicata alle news.

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