In questo articolo, esploreremo i vantaggi e le modalità di esenzione fiscale dei buoni pasto per i lavoratori che adottano questa modalità di lavoro.
Indice dei contenuti
Cosa sono i buoni pasto e quando spettano
I buoni pasto sono dei titoli di valore che i datori di lavoro possono erogare ai propri dipendenti come benefit aziendale. Possono essere utilizzati per acquistare un pasto o prodotti alimentari presso esercizi convenzionati.
I buoni pasto spettano a tutti i lavoratori dipendenti, sia a tempo pieno che a tempo parziale, che abbiano un contratto di lavoro subordinato. In alcuni casi, possono essere erogati anche a lavoratori a progetto, collaboratori occasionali, soci lavoratori, amministratori, tirocinanti.
Esenzione fiscale per i lavoratori dipendenti in smart working
L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 9562631/2020, ha ribadito che hanno diritto ai buoni pasto anche i lavoratori part time o a tempo pieno, anche quando l’orario di lavoro non coincide con una pausa pranzo. Nella risposta all’interpello l’AdE chiarisce che si tratta di una previsione che “tiene conto della circostanza che la realtà lavorativa è sempre più caratterizzata da forme di lavoro flessibili”.
Proprio alla luce di queste disposizioni la Direzione Regionale Organizzazione del Lazio ha confermato che i buoni pasto non concorrono alla formazione del reddito per i lavoratori dipendenti smart working. Questo significa, in altre parole, che le agevolazioni devono essere applicate indipendentemente da dove il singolo professionista eserciti la propria attività, purché sia un dipendente. Quindi i buoni pasto risultano essere esentasse anche per quanti siano in smart working.
Il datore di lavoro, a questo punto, non deve applicare la ritenuta d’acconto ai fini Irpef per i lavoratori in smart working ai quali vengono erogati i buoni pasto. La modalità lavorativa – in ufficio o a casa in modalità lavoro agile – non influisce direttamente sulla normativa fiscale.
Vantaggi dei buoni pasto per i lavoratori smart working
I buoni pasto offrono diversi vantaggi ai lavoratori smart working:
- risparmio: i buoni pasto permettono di risparmiare sul costo del pranzo, in quanto il loro valore è generalmente inferiore al costo di un pasto completo;
- flessibilità: I buoni pasto possono essere utilizzati in diversi modi, presso esercizi convenzionati, online o per pagare il servizio di mensa aziendale. Questo offre ai lavoratori maggiore flessibilità nella scelta del luogo dove consumare il pasto;
- equità: i buoni pasto aiutano a ridurre le disparità tra i lavoratori che svolgono la propria attività in sede e quelli in smart working, garantendo a tutti il medesimo benefit;
- riconoscimento: i buoni pasto sono un segno di riconoscimento da parte del datore di lavoro per il contributo dei lavoratori, anche in modalità smart working;
- detrazione fiscale: i buoni pasto sono deducibili dal reddito d’impresa per il datore di lavoro e non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente per il lavoratore, fino a un valore massimo giornaliero di 4 euro per quelli cartacei e 8 euro per quelli elettronici.
- incentivo al lavoro agile: l’erogazione dei buoni pasto può essere un incentivo per i lavoratori ad adottare la modalità di lavoro agile.
Oltre a questi vantaggi, i buoni pasto possono essere utilizzati anche per:
- acquistare prodotti alimentari presso supermercati e negozi convenzionati;
- pagare la spesa online su siti convenzionati;
- accedere a servizi di welfare aziendale, come ad esempio palestre o centri benessere.
Modalità di utilizzo dei buoni pasto per i lavoratori smart working
Le modalità di utilizzo dei buoni pasto per i lavoratori smart working possono variare a seconda di diversi fattori, tra cui:
- tipologia di buono pasto: i buoni pasto cartacei possono essere utilizzati presso esercizi convenzionati che espongono il logo del circuito di appartenenza; quelli elettronici possono essere utilizzati presso esercizi convenzionati dotati di POS abilitato, oppure online su siti convenzionati;
- accordi aziendali: alcune aziende possono avere accordi specifici con i circuiti di buoni pasto per agevolare l’utilizzo da parte dei lavoratori smart working. L’azienda potrebbe aver adottato una piattaforma digitale per la gestione dei buoni pasto, che permette ai lavoratori di ordinare il pasto online e di riceverlo direttamente a domicilio;
- preferenze del lavoratore: il lavoratore può scegliere di utilizzare i buoni pasto per acquistare un pasto completo, oppure per acquistare prodotti alimentari e bevande. Il lavoratore può utilizzare i buoni pasto in un’unica soluzione, oppure suddividerli in più transazioni.
Benefici fiscali per le aziende
Nel momento in cui l’azienda acquista dei buoni pasto da distribuire ai dipendenti ne può detrarre il costo dalle imposte dirette: Irpef, Ires ed Irap. I costi devono essere dedotti in riferimento al periodo d’imposta nel quale il dipendente ha usufruito del buono pasto.
Infatti, la circolare n. 6/E/2009 dell’Agenzia delle Entrate che specificato che:
“Atteso che la fornitura dei ticket restaurant rappresenta un servizio sostitutivo di mensa, si ritiene che la limitazione della deducibilità al 75% (fissato per le spese di vitto e alloggio) non sia applicabile alle spese sostenute dal datore di lavoro per il loro acquisto. Tali spese, infatti, analogamente a quelle relative ad una convenzione con un esercizio pubblico, rappresentano il costo per l’acquirente di un servizio complesso non riconducibile alla semplice somministrazione di alimenti e bevande”.
Conclusioni
In considerazione dei numerosi vantaggi offerti, i buoni pasto sono un benefit che dovrebbe essere preso in considerazione da tutte le aziende.
L’erogazione dei buoni pasto rappresenta un modo semplice ed efficace per migliorare il welfare aziendale, aumentare la soddisfazione dei lavoratori e sostenere l’economia locale.
I buoni pasto sono uno strumento conveniente e vantaggioso per tutti gli attori coinvolti: aziende, lavoratori e esercizi convenzionati.
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