Per tutelare alcune categorie svantaggiate di lavoratori, sono state istituite le categorie protette. La legge obbliga le aziende ad assumere una quota di lavoratori appartenenti a tali categorie e ne promuove l’inserimento. Scopriamo di più sui lavori a cui si riferiscono e come funziona l’assunzione.
Indice dei contenuti
Come funziona il lavoro per le categorie protette?
In Italia, la legge prevede che le aziende con più di 35 dipendenti siano tenute ad assumere una quota di lavoratori appartenenti alle categorie protette, ovvero:
- persone con invalidità civile superiore al 45%
- invalidi del lavoro con invalidità superiore al 33%
- non vedenti e sordomuti
- invalidi di guerra e civili di guerra
- vedove, orfani, profughi ed equiparati ad orfani
Questa quota è pari al 7% dei lavoratori occupati, ma può essere ridotta fino al 60% in caso di speciali condizioni della attività dell’azienda.
Quali sono i lavori per le categorie protette
Le persone appartenenti alle categorie protette possono svolgere qualsiasi tipo di lavoro, purché compatibile con la loro disabilità.
In generale, i lavori più adatti alle persone con disabilità sono quelli che richiedono competenze e conoscenze specifiche, ma che non richiedono un impegno fisico eccessivo.
Alcuni esempi di lavori per le categorie protette sono:
- operatore call center
- operatore di back office
- addetto all’assistenza clienti
- addetto alla segreteria
- addetto alla logistica
- addetto alla produzione
- addetto alla manutenzione
- addetto al commercio
- addetto ai servizi
Le persone appartenenti alle categorie protette possono anche trovare lavoro in ambito artistico, culturale e sportivo.
Quante ore lavorano le categorie protette
In generale, le categorie protette lavorano 40 ore settimanali, come tutti i lavoratori dipendenti.
Tuttavia, le persone con disabilità possono chiedere un accomodamento ragionevole al proprio datore di lavoro, per poter svolgere il proprio lavoro in condizioni di pari opportunità.
Un accomodamento ragionevole può includere, ad esempio, la riduzione dell’orario di lavoro, la possibilità di lavorare da casa o la possibilità di avere un assistente personale.
Il datore di lavoro è tenuto a valutare la richiesta di accomodamento ragionevole e a trovare una soluzione che sia compatibile con le esigenze dell’azienda e del lavoratore.
Come funziona l’assunzione delle categorie protette
Le aziende possono assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette in diversi modi:
- tramite il collocamento mirato dei Centri per l’Impiego: i Centri per l’Impiego hanno l’obbligo di informare le persone appartenenti alle categorie protette dei loro diritti e delle opportunità di lavoro disponibili. Inoltre, possono offrire consulenza e supporto nell’inserimento lavorativo
- tramite concorsi pubblici riservati: i concorsi pubblici riservati sono rivolti esclusivamente alle persone appartenenti alle categorie protette
- tramite tirocini e formazione professionale: i tirocini e la formazione professionale sono un modo per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità
Che agevolazioni hanno le aziende che assumono categorie protette
Le aziende che assumono lavoratori appartenenti alle categorie protette possono beneficiare di una serie di agevolazioni, tra cui:
- Contributi in conto esercizio pari al 100% della retribuzione per i primi 12 mesi di assunzione: le aziende che assumono lavoratori appartenenti alle categorie protette possono beneficiare di un contributo in conto esercizio pari al 100% della retribuzione per i primi 12 mesi di assunzione. Questo contributo è erogato dall’Inps ed è cumulabile con altri incentivi, come il Bonus Occupazione
- Detrazioni fiscali per i costi sostenuti per l’inserimento lavorativo: le aziende che assumono lavoratori appartenenti alle categorie protette possono beneficiare di una detrazione fiscale per i costi sostenuti per l’inserimento lavorativo. Questa detrazione è pari al 19% dei costi sostenuti, fino a un massimo di 6.000 euro.