L’Agenzia delle Entrate ha avviato la procedura del concordato preventivo per imprenditori e professionisti che rientrano nel regime forfettario, con un limite di reddito annuo di 85mila euro. Questa iniziativa, introdotta dal Decreto Legislativo n. 13/2024, mira a favorire l’adempimento spontaneo agli obblighi dichiarativi.
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Come aderire al concordato preventivo
I contribuenti interessati possono calcolare la propria proposta di concordato compilando i campi presenti nel quadro LM del modello Redditi 2024, riferito all’anno d’imposta 2023. Questo può essere fatto tramite il servizio RedditiOnline o l’applicativo della dichiarazione precompilata. La proposta deve essere accettata entro il termine di presentazione del modello, fissato al 15 ottobre 2024. L’adesione vincola il contribuente a dichiarare il reddito concordato per un anno, indipendentemente dagli importi effettivamente conseguiti, senza effetti ai fini IVA. In pratica, l’adesione permette di pianificare la tassazione per un anno.
Platea di contribuenti coinvolti
Circa due milioni di contribuenti italiani, tra autonomi, professionisti e ditte individuali, sono coinvolti in questa iniziativa. Di questi, 1,9 milioni rientrano nel regime forfettario e possono beneficiare del concordato preventivo.
Condizioni per l’aderenza
Per aderire al concordato preventivo, i contribuenti non devono avere debiti tributari relativi al periodo d’imposta precedente a quello di riferimento della proposta, o devono averli estinti prima della scadenza del termine per l’adesione, se tali debiti superano i 5mila euro, compresi interessi e sanzioni.
Altre cause di esclusione
Non possono accedere al concordato preventivo i contribuenti che si trovano in una delle seguenti situazioni:
- Mancata presentazione della dichiarazione dei redditi per almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti.
- Condanna per reati fiscali o finanziari specifici, con una sentenza emessa negli ultimi tre periodi d’imposta.
La dichiarazione relativa all’assenza di condanne penali deve essere resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR n. 445/2000, con sanzioni penali previste per dichiarazioni mendaci.
Vantaggi del concordato preventivo
Il governo ha introdotto il concordato preventivo per liberare i contribuenti che aderiscono – entro soglie definite – dall’eventualità di essere soggetti ad accertamenti sui redditi concordati. Questo permette una maggiore certezza fiscale per il periodo di validità del concordato.
Contribuenti ISA e software di calcolo
I contribuenti che utilizzano gli indici sintetici di affidabilità (ISA) hanno a disposizione dal 15 giugno il software “Il tuo ISA 2024 CPB” sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Questo strumento consente di calcolare l’indice ISA e accedere alla proposta di Concordato Preventivo Biennale (CPB), che copre i redditi di lavoro autonomo o di impresa e la base imponibile IRAP per gli anni 2024 e 2025.
Limiti e cessazione del concordato
L’importo minimo per il concordato preventivo è fissato a 2mila euro. Il concordato cessa di avere effetto se si verificano situazioni che modificano significativamente i presupposti alla base dell’accordo, come la cessazione dell’attività, la modifica dell’attività (a meno che rientri negli stessi gruppi di settore) e circostanze eccezionali che riducono i redditi concordati oltre il 50%.
Decadenza del concordato
Il concordato decade in caso di violazioni gravi come accertamenti, omessi versamenti, o il venir meno delle condizioni d’accesso al concordato. Queste violazioni annullano gli effetti del concordato per entrambi i periodi d’imposta coinvolti.
L’introduzione del concordato preventivo rappresenta un passo significativo per la semplificazione e la certezza fiscale, offrendo ai contribuenti forfettari una pianificazione fiscale chiara e definita per l’anno di adesione. Per rimanere aggiornato, visita la nostra pagina dedicata alle news: clicca qui.