Ecco il nuovo concordato preventivo per le partite IVA e i professionisti. Un accordo per stabilire una relazione più trasparente e prevedibile. Esploriamo nel dettaglio cosa prevede e che cos’è il concordato preventivo e la rottamazione quater.
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Concordato preventivo per le partite IVA
Il nuovo concordato preventivo biennale che prevede la riduzione delle sanzioni fiscali per chi aderisce agli accertamenti fiscali. L’accordo si rivolge a circa 4,4 milioni di contribuenti con redditi fino a 5 milioni di euro all’anno.
L’Agenzia delle Entrate calcolerà le tasse dovute per i prossimi due anni basandosi sull’incrocio delle banche dati. I contribuenti che accettano questa valutazione saranno esenti da ulteriori accertamenti per 24 mesi.
Per poter accedere a questa convenzione, è richiesto un punteggio minimo di 8 su 10 agli Isa (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) e il saldo di tutti i debiti pregressi con l’Agenzia delle Entrate, con un limite massimo di arretrati di 5.000 euro.
Anche i “forfettari“, ovvero le partite IVA che dichiarano ricavi o compensi inferiori a 85.000 euro e sono soggetti a una tassazione fissa del 15%, potranno beneficiare del concordato.
L’Agenzia delle Entrate fornirà ai contribuenti interessati la proposta di adesione al concordato preventivo biennale entro aprile 2024 (con scadenza fissata al 15 marzo in seguito). I contribuenti avranno così la possibilità di aderire entro luglio 2024 e, negli anni successivi, entro giugno.
Rottamazione quater
La rottamazione-quarter è un’opportunità per i contribuenti che desiderano regolarizzare i loro debiti fiscali. Questa misura permette ai soggetti interessati di sanare le pendenze con il Fisco in maniera più agevolata. La procedura prevede la possibilità di versare unicamente l’importo dovuto a titolo di capitale e spese, escludendo sanzioni e interessi di mora.
I pagamenti per la prima o unica rata della rottamazione-quater devono essere stati effettuati entro il 6 novembre. Infatti, saranno considerati validi i pagamenti effettuati entro questa data.Se il pagamento non è stato effettuato entro il termine stabilito, o viene effettuato in ritardo o in maniera parziale, i benefici della definizione agevolata verranno revocati.
Cos’è la definizione agevolata
La definizione agevolata prevista dalla legge di Bilancio 2023 si applica ai debiti affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, inclusi quelli già oggetto di precedenti “rottamazioni“, indipendentemente dalla regolarità dei pagamenti.
L’adesione consente di versare solo l’importo dovuto a titolo di capitale e le spese di notifica e di esecuzione. Non sono richieste somme per sanzioni, interessi iscritti a ruolo, interessi di mora o agi. Questo approccio è particolarmente vantaggioso per i debiti legati a multe stradali o altre sanzioni amministrative, dal momento che consente di escludere dalla somma dovuta tutti gli interessi e le maggiorazioni.
La definizione agevolata, quindi, non solo semplifica il processo di pagamento per i contribuenti, ma alleggerisce anche il carico finanziario associato ai debiti pregressi, offrendo una via per regolarizzare la propria posizione fiscale in modo più sostenibile e accessibile.