Tra le novità per le aziende è stato introdotto anche il bonus contributivo parità di genere 2022 2023, rivolto alle realtà impegnate nel promuovere la parità di genere sul lavoro. Il Ministero del Lavoro, infatti, ha pubblicato il decreto attuativo e ad oggi si rimane in attesa delle istruzioni INPS. Il bonus è stato istituito con la legge sulla parità salariale e consiste in uno sgravio dell’1% dal versamento dei contributi previdenziali.
Il bonus prevede per i datori di lavoro del settore privato fino a 50.000 euro purché abbiano conseguito la certificazione della parità di genere. Ecco cosa sapere sul bonus contributivo di parità di genere: come funziona e chi può ottenerlo.
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Bonus parità di genere: cos’è e a quanto ammonta?
Si tratta di un esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Questo viene concesso a tutte quelle aziende che abbiano ottenuto la certificazione della parità di genere (secondo quanto prevede la Legge sulla parità salariale ) e non può superare l’1% dei contributi, entro il limite massimo di 50.000 euro annui per ogni azienda.
Il bonus sarà gestito dall’INPS, con la collaborazione del Ministero del Lavoro, dell’l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche e del Dipartimento per le Pari Opportunità. Questo beneficio per le aziende è parametrato su base mensile e viene fruito dal datore di lavoro in riduzione dei contributi a suo carico e in relazione alle mensilità di validità della certificazione di parità di genere.
Come richiedere l’esonero contributivo
Le aziende che desiderano ottenere il bonus possono farne richiesta se in possesso della certificazione di genere. La domanda può essere presentata all’INPS tramite il rappresentante legale, un delegato o un consulente del lavoro per via telematica. Per farne richiesta serviranno quindi i seguenti documenti:
- carta nazionale dei servizi o CNS;
- identità digitale SPID;
- Carta di identità elettronica o CIE.
Documenti necessari per richiedere il bonus
Ci sono alcuni documenti necessari per presentare la domanda ed è bene ricordarsi che si riferiscono tutti al periodo di validità della certificazione di parità di genere. Ecco i principali:
- i dati identificativi dell’azienda;
- la retribuzione media mensile stimata;
- l’aliquota datoriale media stimata;
- la forza aziendale media stimata;
- la dichiarazione sostitutiva con cui si dichiara di essere in possesso della certificazione di parità di genere e di non essere incorsa in provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi adottati dall’Ispettorato nazionale del lavoro;
- il periodo di validità della certificazione;
Nel caso all’azienda venga revocata la certificazione di parità di genere, è importante darne tempestiva comunicazione all’INPS e al Dipartimento per le pari opportunità.
Ancora non sono stati comunicati dall’INPS i termini e le precise modalità di presentazione della domanda per richiedere il bonus, ma non appena verranno forniti provvederemo ad aggiornarti.