Ddl Lavoro: approvato alla Camera, ora passa al Senato. Le novità su dimissioni, somministrazione e stagionali

Il Ddl Lavoro, approvato alla Camera, introduce misure su dimissioni per assenza, lavoro stagionale e flessibilità nel mercato del lavoro. Scopri tutte le novità prima del passaggio al Senato.

Con 158 voti favorevoli, 121 contrari e 2 astenuti, il disegno di legge (Ddl) sul lavoro è stato approvato alla Camera dei Deputati. Il provvedimento è ora pronto per essere esaminato dal Senato, dove attenderà l’approvazione finale. Nonostante il consenso in Aula, il testo ha suscitato diverse proteste da parte dei sindacati e delle opposizioni, che contestano alcune delle misure incluse. Ecco le principali novità previste dal Ddl.

Interruzione automatica del rapporto di lavoro per assenza ingiustificata

Una delle misure più discusse riguarda l’interruzione automatica del rapporto di lavoro in caso di assenza ingiustificata per oltre 15 giorni. Inizialmente, il testo prevedeva un limite di 5 giorni, ma è stato successivamente esteso a 15. In caso di assenza prolungata, il datore di lavoro può comunicare la situazione all’Ispettorato del lavoro, che avrà il compito di verificare la legittimità dell’assenza. Se non interviene, il datore può considerare il contratto risolto per dimissioni volontarie, privando il lavoratore delle tutele previste per il licenziamento, come la Naspi (indennità di disoccupazione).

Le opposizioni, supportate dai sindacati, contestano questa norma, temendo che possa mascherare licenziamenti come dimissioni volontarie. In commissione, era stata proposta una modifica per obbligare l’Ispettorato a una verifica obbligatoria, ma l’emendamento è stato bocciato. La mobilitazione sindacale è già iniziata.

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Maggiore flessibilità nella somministrazione di lavoro

Un altro punto importante riguarda la somministrazione di lavoro a tempo determinato. La nuova legge prevede che il numero di lavoratori somministrati non possa superare il 30% dei dipendenti a tempo indeterminato. Tuttavia, sono previste eccezioni: tra i lavoratori esclusi dal computo rientrano quelli assunti per specifiche esigenze stagionali, per la sostituzione di lavoratori assenti o per lavori in settori particolari, come gli spettacoli. Inoltre, è stata eliminata la limitazione della durata delle missioni, che non potevano superare i 24 mesi. L’obiettivo di queste modifiche è rendere il mercato del lavoro più flessibile.

Nuove definizioni per il lavoro stagionale

Il Ddl introduce una novità anche per quanto riguarda il lavoro stagionale. Oltre agli “stagionali” tradizionali, la legge riconosce anche le attività che rispondono a picchi stagionali di domanda o a necessità tecnico-produttive particolari. La modifica amplia la definizione di lavoro stagionale, includendo attività legate alle intensificazioni di lavoro in determinati periodi dell’anno, come quelle richieste nei settori turistico e agricolo.

Periodo di prova più breve

La legge interviene anche sul periodo di prova per i contratti a tempo determinato, che non può essere inferiore a due giorni né superiore a 15 giorni per contratti fino a sei mesi. Per i contratti di durata tra sei e dodici mesi, il periodo di prova può arrivare fino a 30 giorni. In questo modo si mira a rendere più rapido l’ingresso nel mondo del lavoro, riducendo i tempi di incertezza per le parti coinvolte.

Lavoro durante la cassa integrazione

Il Ddl prevede che i lavoratori in cassa integrazione possano svolgere attività lavorativa subordinata o autonoma, previa comunicazione all’INPS. Tuttavia, durante tale periodo, perderanno il diritto alla cassa integrazione, un aspetto che ha suscitato preoccupazioni tra i sindacati, che temono possibili abusi da parte dei datori di lavoro.

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Contratti misti: dipendente e autonomo

Una novità che ha attirato molta attenzione è l’introduzione dei contratti misti, che prevedono un rapporto di lavoro in parte come dipendente e in parte come autonomo. Questo tipo di contratto, che può beneficiare del regime forfettario per il reddito autonomo, offre maggiore flessibilità alle imprese ma solleva dubbi riguardo alla tutela dei diritti del lavoratore.

Apprendistato: più risorse e opportunità

Il disegno di legge prevede anche un potenziamento dell’apprendistato. Le risorse destinate all’apprendistato professionalizzante vengono estese a tutte le tipologie di apprendistato. Inoltre, si prevede che i percorsi di formazione possano essere trasformati in apprendistato professionalizzante o di alta formazione. L’obiettivo è rendere l’esperienza “on the job” ancora più qualificante, con l’istituzione di un Albo delle buone pratiche di alternanza e un osservatorio nazionale per l’orientamento.

Le proteste di sindacati e opposizioni

Nonostante il supporto da parte della maggioranza, il Ddl ha suscitato forti proteste da parte delle opposizioni e dei sindacati. Le modifiche proposte, soprattutto quelle riguardanti le dimissioni automatiche e la flessibilità nel lavoro temporaneo, sono state criticate per il rischio di indebolire le tutele dei lavoratori e favorire l’uso abusivo del lavoro precario. I sindacati hanno già annunciato mobilitazioni a livello nazionale, mentre le opposizioni si preparano a una battaglia in Senato per cercare di bloccare o modificare le misure più contestate.

Il Ddl Lavoro è ora pronto a passare all’esame del Senato, dove le sue misure saranno ancora oggetto di discussione. Resta da vedere se le modifiche saranno approvate così come sono o se si arriverà a nuovi compromessi. Per rimanere aggiornato, visita la nostra pagina dedicata alle news: clicca qui.

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