L’Unione Europea abolisce il segreto salariale: una svolta per la parità di retribuzione

Scopri la nuova direttiva Ue 2023/970 che abolisce il segreto salariale e promuove la parità retributiva di genere. Leggi di più sull'obbligo di trasparenza e le nuove regole per conoscere gli stipendi dei colleghi.

Un vento di cambiamento soffia sul mondo del lavoro, e questa volta arriva direttamente da Bruxelles con l’abolizione del segreto salariale. Un’iniziativa rivoluzionaria sta per dare un nuovo volto alle retribuzioni, mirando a promuovere una parità salariale effettiva tra uomini e donne. La direttiva, denominata Ue 2023/970, rappresenta un passo concreto verso l’eliminazione delle differenze di stipendio basate sul genere e richiede un’azione immediata.

Fine al Gender Pay Gap: l’obiettivo della nuova Direttiva Ue

Nonostante il principio di parità retributiva tra uomini e donne sia già sancito nel Trattato di Roma, le disparità salariali persistono, con le donne che guadagnano in media il 13% in meno rispetto ai loro colleghi maschi nell’Unione Europea. Per affrontare questa ingiustizia, è stata introdotta la direttiva 2023/970, che getta le basi per una trasparenza salariale senza precedenti.

Recepimento e applicazione in Italia: scadenza giugno 2026

L’Italia ha il compito di recepire e convertire in legge la nuova direttiva entro il 7 giugno 2026, assumendo un ruolo chiave nell’eliminare le disparità salariali di genere. La nuova legge richiederà ai datori di lavoro di istituire sistemi retributivi che garantiscano parità salariale per le stesse mansioni, indipendentemente dal genere.

Trasparenza al centro: abolizione del segreto salariale

Una delle pietre miliari della direttiva 2023/970 è l’abolizione del segreto salariale. I lavoratori avranno il diritto di richiedere informazioni dettagliate sul proprio livello retributivo individuale, nonché sui livelli medi di retribuzione divisi per genere nelle categorie di lavoratori con incarichi analoghi.

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Diritto all’informazione e chiarimenti: cosa cambia

Grazie alla nuova direttiva, i lavoratori possono richiedere e ottenere per iscritto dettagli sul proprio stipendio e sui livelli medi di retribuzione divisi per genere nelle categorie con mansioni equivalenti. I datori di lavoro saranno tenuti a rispondere entro due mesi dalla richiesta e a fornire spiegazioni esaustive e ragionevoli. La direttiva promuove la chiarezza e l’equità, consentendo ai lavoratori di avere una panoramica completa delle retribuzioni nel loro settore.

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Valerio Mainolfi
Valerio Mainolfi
Specializzato in comunicazione e marketing, amante della scrittura creativa, navigo costantemente tra ambizioni future e sfide del nostro tempo, agganciato all’evoluzione illogica del mio essere.