Riforma del Dl Lavoro: fringe benefit accessibili a tutti e bonus figli detassato

L'ipotesi di estendere i benefici aziendali a tutti i dipendenti senza figli e prorogare lo smart working è al centro delle discussioni di governo e maggioranza. Scopri le ultime novità.

Il governo e la maggioranza stanno considerando l’opportunità di estendere i fringe benefit a tutti i lavoratori e non solo a coloro che hanno figli. Attualmente, la norma del decreto lavoro prevede un aumento significativo della soglia di non tassazione dei benefici aziendali, ma limita l’accesso a questa agevolazione solo ai dipendenti con figli a carico. Tuttavia, il principale ostacolo riguarda la questione delle coperture finanziarie, che sono attualmente oggetto di valutazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).

Un altro tema caldo che viene affrontato riguarda la possibile proroga dello smart working, che scade entro la fine di giugno. Attualmente, si sta considerando la possibilità di escludere dalla proroga i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni, concentrandosi invece sui lavoratori fragili. Tuttavia, queste decisioni saranno prese in seguito all’esame degli emendamenti al decreto lavoro, che sono attualmente sottoposti alla votazione della commissione Affari sociali.

Emendamenti accantonati, è necessario valutare le coperture

Le due modifiche potrebbero essere apportate durante la discussione degli emendamenti al decreto lavoro, ma attualmente sono state accantonate in attesa di una valutazione definitiva sulle coperture finanziarie.

Riguardo ai fringe benefit, l’idea allo studio consiste nel rivedere l’intervento governativo previsto dal decreto lavoro, che alza la soglia di non tassazione da 258 euro a 3.000 euro, ma solo per i dipendenti con figli. L’obiettivo è rendere l’intervento più efficace, e si sta pensando di alzare la soglia in misura minore, ma includendo un numero maggiore di beneficiari. Attualmente, si sta valutando l’ipotesi di portare la soglia a 1.000 euro per tutti i lavoratori e di aggiungere 660 euro per ogni figlio a carico, fino a un massimo di tre figli. In questo modo, la soglia salirebbe a 1.660 euro per chi ha un figlio e potrebbe arrivare a 2.980 euro per chi ne ha tre, avvicinandosi al tetto originario di 3.000 euro.

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Discussione in aula 13 o 14 giugno

Tuttavia, il principale ostacolo riguarda ancora le coperture finanziarie. La soluzione proposta avrebbe un costo di circa 250 milioni di euro, rispetto ai 142 milioni previsti dal decreto per alzare la soglia a 3.000 euro solo per i dipendenti con figli.

Un altro aspetto su cui si sta lavorando riguarda lo smart working, che scadrà il 30 giugno se non saranno adottate misure per la sua proroga. L’idea che sta prendendo piede è quella di prorogarlo solo per i lavoratori considerati fragili, escludendo i genitori con figli di età inferiore ai 14 anni. In generale, l’obiettivo è completare l’esame in commissione durante questa settimana e portare il decreto in Aula il 13 o 14 giugno.

Il presidente della commissione, Francesco Zaffini, ha espresso la volontà di contribuire al miglioramento del provvedimento e ha dichiarato che saranno prese in considerazione alcune proposte provenienti dall’opposizione, affermando che lo spirito di collaborazione è positivo.

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Valerio Mainolfi
Valerio Mainolfi
Specializzato in comunicazione e marketing, amante della scrittura creativa, navigo costantemente tra ambizioni future e sfide del nostro tempo, agganciato all’evoluzione illogica del mio essere.