Italiani all’estero: sono oltre 5,8 milioni e circa un quarto ha tra i 18 e i 34 anni

Secondo il Rapporto “Italiani nel mondo 2022” la popolazione italiana all'estero ha superato quella straniera sul territorio nazionale

L’Italia, si sa, è un paese di espatrio. Non è una novità infatti che soprattuto i giovani lasciano il Paese per trovare lavoro e fortuna altrove e un po’ in tutto il mondo. Si pensi che il 54,9% degli italiani si trova in Europa, il 39,8% in America e inoltre è la prima popolazione a risiedere in Argentina, rispetto ai cittadini facenti parte di altri Paesi europei e non solo.

Solo nell’ultimo anno l’Italia ha perso lo 0,5% della popolazione residente e al contempo i cittadini italiani all’estero sono aumentati del 2,7%. Un dato questo riscontrato anche dalla Fondazione Migrantes, che ha presentato questa settimana a Roma il Rapporto “Italiani nel mondo 2022”, dove si conferma che la popolazione italiana all’estero ha superato quella straniera sul territorio nazionale. Si parla di circa 190mila italiani iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (A.I.R.E.) contro gli 81mila nel 2006. In circa 16 anni la mobilità italiana è cresciuta dell’87%.

Risultano soprattutto i giovani a risiedere all’estero: 841mila minori, a cui si aggiungono oltre 1,2 milioni tra i 18 e i 34 anni; gli adulti tra i 35 e i 49 anni sono il 23,2%; il 19,4% ha tra i 50 e i 64 anni e il 21% invece ha più di 65 anni. Lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella riflette, in occasione della lettura del Rapporto, sull’abbandono dell’Italia di giovani per motivi di studio o di lavoro e sulle conseguenze importanti che questo comporta sul calo demografico del Paese.

Diversi sono i fattori, esterni e interni, che hanno portato alla crescita demografica degli italiani nel mondo.

Intanto l’emigrazione è avvenuta già a partire dalla crisi delle annate 2008/2009: risulta infatti che il 50,3% dei cittadini sono iscritti all’Aire già da 15 anni. Altro dato fondamentale sono gli italiani nati all’estero da genitori già precedentemente emigrati e il cui numero è aumentato di gran lunga nel giro degli ultimi 16 anni. Oggi risulterebbero 2.321.402 rispetto ai 869mila nel 2006. Nonostante inoltre la pandemia Covid abbia limitato gli spostamenti, molte persone si sono mobilitate nell’ultimo anno, la maggior parte partendo dall’Italia Settentrionale (45mila) e del Centro-Sud (circa 39mila). Già risultava che il 47% fosse partito dal Meridione e in particolare modo dalle Isole; il 37,2% dal Nord Italia e il 15,7% dal Centro Italia.

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Non ultimo la questione delle pensioni pagate all’estero. Nel triennio 2019-2021 l’8,2% delle pensioni in Italia sono state eliminate e al contrario all’estero c’è stato un incremento del 45,1% di quelle pagate, e ancora di più nello specifico in America centrale (48%), in Asia (33%) e in Africa (26%). Questo aumento è stato determinato da due fattori: in primis il rientro di molti immigrati in Italia che, una volta andati in pensione, decidono di tornare nel proprio Paese d’origine; dall’altro da coloro che sfruttano le proprie competenze acquisite nello Stato dove invece si sono trasferiti.

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Carla Monni
Carla Monni
Giornalista, appassionata di grafica e musicista ormai per diletto. La musica è al centro della mia professione e non solo: da anni affianco infatti la scrittura redazionale alla pratica musicale, spaziando dalla musica jazz al gospel e suonando qua e là con la mia band soul funk.